La richiesta

«Troppi progetti di Camorino sono ancora fermi al palo»

Cinque ex municipali scrivono alla Città per sollecitare l’esecuzione di opere già approvate dall’Esecutivo di allora - L’elenco comprende la messa in sicurezza delle strade collinari, la sistemazione dei parchi e la riqualifica del centro del paese
© CdT/Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
05.10.2020 06:00

«Parecchi progetti elaborati nei cinque anni che hanno preceduto l’aggregazione sono pronti per la fase realizzativa, ma la nostra impressione è che il Municipio non gli riservi l’attenzione che meritano». Gli ex municipali Carlo Donadini, Andrea Bregonzio, Luciano Bolis, Carlito Codoni ed Eros Ghisletta sono pronti a dar fondo a tutte le loro energie affinché le aspettative della comunità di Camorino siano soddisfatte. «Non siamo animati – tengono a sottolineare - da alcuno spirito polemico o di rivalsa nei confronti dell’Esecutivo della Città aggregata. Desidereremmo solo che i temi ed i progetti importanti avviati dall’ex Municipio e Comune vengano ripresi e finalmente portati a compimento». Le loro preoccupazioni, che abbiamo raccolto di buon mattino direttamente sul territorio dell’ex Comune ci vengono riassunte dopo uno scambio epistolare con Palazzo civico intercorso tra il gennaio ed il luglio scorsi.

«Si sarebbe potuto fare di più»

Malgrado le rassicurazioni messe nero su bianco dal Municipio della Città cinque ex municipali restano convinti che in questa prima legislatura del Comune unico si sarebbe potuto fare parecchio di più per il quartiere di Camorino. «Prendiamo ad esempio la messa in sicurezza delle strade collinari: il 13 marzo 2017 l’allora Municipio di Camorino diede via libera al messaggio per lo stanziamento di un credito di 852.000 franchi. Messaggio che non è però ancora stato sottoposto al Consiglio comunale della Città ed ora apprendiamo che questi interventi (più che mai d’attualità) sono inclusi nel Piano delle opere probabilmente soltanto per il 2021. Così sta scritto, ma attendiamo i preventivi». L’elenco delle opere che secondo i cinque ex municipali di Camorino avrebbero già potuto essere realizzate o, perlomeno, avviate, siccome l’ex Municipio già le aveva previste e progettate, è lungo; si tratta di sistemazioni inerenti a ben 13 oggetti: terreno Ala Capelèta (progetto di riqualifica del comparto centrale del paese), strade collinari (progetto di messa in sicurezza viaria), Piazza Fontana Donadini (progetto urbanistico e di sicurezza viaria), strada Scerri -Cumlina (progetto urbanistico e di sicurezza viaria), magazzino comunale Al Ceppo (riqualifica nell’area e bonifica dall’amianto), posteggi in zona Pasquaro e argine riale Grande (ripristino territoriale con eliminazione di posteggi abusivi), parco giochi Morobbia (progetto di riqualifica ed incremento di aree pubbliche), parco Motto Grande (attuazione della manutenzione dell’area protetta a livello federale (si veda anche il recente intervento di Henrik Bang sul tema), neofite (attuazione del Piano di risanamento), strada in Busciorina (progetto di riqualifica viaria-viale alberato), strada Al Mai (progetto di sistemazione e sicurezza viaria) e parco Al Ceppo (eliminazione della discarica- deposito in conflitto con il Piano regolatore).

«Intanto il tempo passa»

«Siamo rassicurati dal fatto che nel rispondere alle nostre lettere il Municipio della Città abbia espresso la volontà di portare a termine buona parte dei progetti che abbiamo elaborato nel corso dell’ultima legislatura prima dell’aggregazione. Ma intanto il tempo passa e di concreto abbiamo visto ancora poco, o nulla».

Infine ai cinque ex municipali non sono piaciute le affermazioni del Municipio del 13 agosto 2020 contenute nella risposta alla recente interrogazione del PPD intitolata «Ruolo del capo progetto nella gestione dei progetti infrastrutturali ripresi dai vecchi Comuni della nuova Bellinzona» e in particolare il passaggio che recita: «I responsabili del Settore opere pubbliche della nuova Città hanno preso in consegna tutti i progetti, coinvolgendo gli ex responsabili politici (ex capi Dicastero) e tecnici (progettisti o capi progetto esterni oppure tecnici comunali che sono stati integrati nel nuovo Settore opere pubbliche». Ebbene, gli ex municipali a questo proposito affermano di non essere «mai stati sentiti dall’attuale Municipio e, sia chiaro, non avanziamo nessuna pretesa. Ci soprende tuttavia l’affermazione del Municipio secondo la quale sono stati coinvolti gli ex responsabili politici». Ripercorrendo la lettere inviata all’Esecutivo cittadino il 21 gennaio scorso nella quale elencavano in maniera precisa e articolata le opere in attesa di realizzazione rilevano che «ci sono tutti i motivi che avrebbero dovuto consigliare un incontro e non una risposta sbrigativa».