«Troppi treni, troppo rumore: la qualità di vita è pregiudicata»

Tra rumori e vibrazioni, l’impatto della ferrovia sulle case e sugli abitanti di Osogna e Cresciano si sente, eccome si sente. Non solo soggettivamente. Ma pure oggettivamente. La conferma giunge da uno studio realizzato per conto del Municipio di Riviera, secondo cui la situazione è delicata. Allarmante, anche. Perché con il previsto aumento dei treni merci, che segue l’ampliamento ed il potenziamento di una rete in cui i convogli sono sempre più frequenti e rapidi, si va addirittura verso un ulteriore peggioramento del tratto rivierasco da sempre tra i più sollecitati in Ticino. Se dunque già adesso i limiti dell’Ordinanza federale sull’inquinamento fonico sono in alcuni punti superati, entro il 2025 lo saranno per un numero ancora maggiore di case e di persone. Secondo lo studio eseguito dallo studio Bonalumi Ferrari Partner SA e presentato oggi, se ora ad essere toccate dai superamenti sono le abitazioni poste fino a 20 metri di distanza dai binari, entro tre anni lo saranno anche quelle fino a 30 metri, con il raddoppio dei cittadini toccati dal fenomeno. Ne conseguono gli effetti negativi sulla salute e sulla qualità del sonno: le relative soglie previste dall’Organizzazione mondiale della sanità sono infatti qui superate.

Le rivendicazioni a Berna
Il sindaco di Riviera Alberto Pellanda ha commentato i risultati, illustrati dall’architetto Stefano Pedersoli del citato studio, presentando delle rivendicazioni che nei prossimi giorni verranno trasmesse ai Dipartimenti federali dell’interno e dei trasporti, e ai Dipartimenti cantonali della sanità e del territorio. «Il nostro Comune si trova confrontato con diverse vie di comunicazione, è ora che le autorità superiori diano una mano ai nostri concittadini» ha affermato il sindaco. Secondo cui, anche alla luce delle misurazioni specialistiche effettuate a fine 2020 su sette abitazioni di Osogna, i ripari fonici realizzati negli scorsi anni non sono affatto sufficienti. Se ne chiedono dunque (nuovamente) di più performanti, in attesa che venga completato AlpTransit. Le note dolenti partono proprio da qui. «Trent’anni fa avevo sostenuto il progetto in quanto lo stesso prevedeva anche le rampe di accesso, ciò che invece non è avvenuto e anzi viene rinviato alle calende greche», ha polemizzato Pellanda. Il problema è noto: Bodio (portale sud del San Gottardo) e Camorino (portale nord del traforo del Ceneri) i treni viaggiano sulla vecchia rete, essendo stato rinviata la realizzazione del tunnel Gnosca-Sementina.
«Mancanza di sensibilità»
Ne consegue che i binari della vecchia linea che taglia in due numerosi paesi sono sovraffollati. Osogna e Cresciano, che già un trentennio fa avevano suonato l’allarme, ne sanno qualcosa. «Mentre sulle strade vengono realizzate soluzioni che limitano l’impatto fonico - ha aggiunto - l’Ufficio federale dei trasporti non dimostra un’analoga sensibilità per la ferrovia». Si chiedono quindi ripari fonici migliori e più estesi, ma anche la ricerca di altre soluzioni come la riduzione della velocità dei treni su questo tratto e la realizzazione di nuove opere anti-vibrazioni. Il tutto «a carico di chi crea il problema», ha precisato il sindaco di Riviera.