Bellinzona

Trovata l'alchimia ora è una vera Fortezza

Il costante aumento dei visitatori è il miglior viatico possibile per la valorizzazione dei castelli - Puntare sulle mostre di qualità è vincente: dopo Leonardo da Vinci e Raffaello ora tocca a Michelangelo
Il Castelgrande. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
28.03.2022 20:02

Sembra davvero essere stata trovata quell’alchimia di storia, tradizione, innovazione e un pizzico di audacia che da alcuni anni sta dando i frutti sperati. La via della valorizzazione della Fortezza di Bellinzona, insomma, è (già) tracciata. E questo lascia ben sperare in vista del rilancio vero e proprio dei castelli che entrerà nel vivo nei prossimi mesi con la progettazione definitiva e che poi si protrarrà per 3-4 anni grazie ad un investimento di circa 14 milioni di franchi. I visitatori paganti sono in costante crescita: nel 2021 sono stati 56.000, con un aumento del 17% rispetto al 2020 e del 15% in confronto al 2019. Secondo una stima sono oltre 100.000 le persone che si recano nei fortilizi della capitale, anche solo per scattare una fotografia o per un attimo di relax all’aria aperta. Un risultato che premia il lavoro della Città (che i manieri li gestisce da un biennio) e dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese Alto Ticino, alla quale è affidato il mandato operativo.

Contenuti accattivanti

Castelgrande, Montebello, Sasso Corbaro e la Murata sono splendidi. Sono gli attrattori per antonomasia del nostro comprensorio che hanno nel mercato interno il loro bacino preferito. A seguire ecco i turisti italiani, germanici e francesi nonché provenienti dal resto dell’Europa ma anche dall’Asia e dagli Stati Uniti d’America. La Fortezza piace. Il marchio UNESCO ottenuto il 30 novembre 2000 è una garanzia. Ma da soli, questi due elementi, purtroppo non bastano. Finalmente lo si è capito. Servono contenuti di qualità, accattivanti, che siano in grado di far pulsare i manieri. Di farli «vivere». Non è affatto un caso, dunque, che negli ultimi due anni si sia puntato su altrettante mostre che hanno attirato complessivamente oltre 35.000 spettatori. I maestri del Rinascimento ammirabili al castello di cima - dapprima Leonardo da Vinci e in seguito Raffaello Sanzio - si sono confermati una scelta vincente, tanto da stuzzicare la curiosità sia degli adulti sia dei bambini in virtù del fatto che le esposizioni fossero interattive (in 3D).

Spazio all’archeologia

Sull’onda del successo, ecco dunque che dal 2 aprile al 15 agosto al Sasso Corbaro toccherà a Michelangelo impreziosire il fortilizio. Ne «L’armonia di un genio ribelle» si ripercorreranno le produzioni di una mente feconda come quella del «padre» della cupola di San Pietro in Vaticano. Anche in questo caso ai pannelli didattici si abbineranno la realtà virtuale e una galleria delle opere pittoriche, dei disegni e delle sculture dell’eccelso maestro toscano. La mostra - che chiude la trilogia dedicata al Rinascimento - è stata resa possibile grazie alla Medartec Distribution di Firenze in collaborazione con gli studi di progettazione artistica Infinity Blue, 3D Design e 4 Draw.

Al Montebello, invece, protagonista sarà l’archeologia alla luce del percorso inaugurato l’anno scorso e curato dal competente servizio dell’Ufficio cantonale dei beni culturali. Al Palazzetto ci si può immergere nella storia del castello, mentre la torre custodisce alcuni reperti scovati in Ticino tra il Mesolitico e l’epoca romana.

La pandemia da ammirare

Infine, noblesse oblige, vediamo cosa propone il Castelgrande. Dal 9 aprile al 6 novembre nella Sala Arsenale si potrà ammirare la mostra «Le molte facce del contagio - Un’esposizione potenzialmente virale» creata da L’ideatorio dell’Università della Svizzera italiana e dall’Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona. Giochi, testimonianze video, postazioni interattive e annotazioni scientifiche consentiranno al pubblico di appurare che «tutti noi siamo uno splendido miscuglio di esseri razionali che si affidano alla medicina moderna e allo stesso tempo siamo impregnati di quegli istinti ancestrali alimentati dalle paure della pandemia». Oggi come ieri, tra l’altro. Numerosi saranno altresì gli eventi collaterali in agenda (che vi illustreremo man mano), pure per le scuole. Maggiori informazioni sul sito www.contagio.ch o scrivendo a [email protected].

Una precisa identità

La valorizzazione della Fortezza di Bellinzona mira ad assicurare una chiara identità ad ogni maniero. Ci sarà spazio per le nuove tecnologie, di modo da rendere più attrattivi i fortilizi. Il Castelgrande farà rivivere la storia (anche dei restauri del complesso) grazie alla realtà aumentata e alle mostre permanenti con schermi tattili e postazioni ludico-interattive. Il Montebello, dal canto suo, si trasformerà nel castello delle famiglie da godere a 360 gradi calandosi nella parte di una damigella o di un cavaliere, come già avviene ad esempio in Scozia e in Irlanda. Infine il Sasso Corbaro, destinato a diventare il maniero-osservatorio, con una mostra permanente sui temi legati al territorio, alle vie di transito e alla mobilità.