Il caso

Truffa assicurativa: scattano le manette

Come appreso dal CdT, i responsabili di un’azienda attiva nel Bellinzonese sono finiti in manette negli scorsi giorni - In stato di detenzione vi sarebbero anche alcuni collaboratori delle compagnie - Nulla trapela al momento dagli inquirenti
© CdT/Chiara Zocchetti

L’inchiesta è appena agli inizi, ma è destinata a far discutere. Come appreso dal Corriere del Ticino, negli scorsi giorni nella nostra regione sono scattati alcuni arresti per una presunta truffa alle assicurazioni. A finire in manette, abbiamo appurato, sono stati i vertici di un’azienda attiva nel Bellinzonese. Vi sarebbero anche alcuni collaboratori delle compagnie assicurative. In stato di detenzione ci sarebbero almeno 4-5 persone. Il condizionale è d’obbligo in quanto - al momento - il Ministero pubblico non conferma né smentisce la notizia che siamo in grado di anticiparvi oggi. Comprensibilmente gli inquirenti mantengono lo stretto riserbo in quanto, come detto, le indagini sono nella fase d’abbrivio.

Documentazione sotto la lente

Gli interrogatori, i confronti fra le persone finite sotto inchiesta, le perquisizioni ed il materiale sequestrato consentiranno alla Procura di farsi un quadro più chiaro di quanto è successo. Le bocche, come detto, per ora restano cucitissime, anche se le «voci» del fermo hanno cominciato a circolare con insistenza nel distretto. Emergono pochi dettagli anche per quanto riguarda il modus operandi delle persone fermate. Ma trattandosi di una presunta truffa assicurativa (e alla luce delle figure professionali coinvolte) non ci vuole molto per immaginare cosa possa essere accaduto. Non è d’altronde la prima volta che in Ticino capitano casi simili, che sfociano poi in un processo.

Gli aspetti da chiarire

Tocca ora al Ministero pubblico stabilire, nella fattispecie, per quanto tempo sono andati avanti i presunti raggiri (ricordiamo che per gli indagati vige, naturalmente, la presunzione d’innocenza), quanti sono gli episodi finiti sotto la lente e, soprattutto, a quanto ammonta l’eventuale indebito profitto. Un’inchiesta non facile, dunque, che costringerà gli inquirenti a spulciare la documentazione caso per caso per determinare le singole responsabilità. Analisi dettagliate e accorte alla caccia di riscontri che necessiteranno di tempo.

Non sappiamo, infine, quale sia la linea difensiva delle persone in stato di detenzione in quanto non siamo riusciti a raggiungere gli avvocati. Si dichiarano innocenti? Ammettono le loro colpe? Oppure le scaricano sugli altri? Se ne saprà di più nelle prossime settimane, quando l’inchiesta sarà entrata maggiormente nel vivo.

In questo articolo: