L’appuntamento

Tumori al femminile: conoscere, prevenire e curare

I tumori femminili, che colpiscono gli organi riproduttivi e il seno, in molti casi si possono prevenire ed è comunque molto importante che siano diagnosticati in fasi molto precoci - Andrea Papadia: «Sottoporsi per tempo ai controlli può fare davvero la differenza» - Se ne parla in una videoconferenza pubblica.
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Red. Online
07.10.2021 06:00

La parola chiave è “consapevolezza”, che non è un superficiale essere informati, né un semplice sapere: è una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, intima. Si capisce bene quanto sia importante promuovere la consapevolezza dei tumori al femminile: consapevolezza del nostro corpo, del tumore come possibilità, dell’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce come migliore viatico alla guarigione. La strategia dello struzzo non paga mai, e men che meno quando la posta in gioco è così alta.

Promossi a livello internazionale, i mesi della consapevolezza – settembre per i tumori ginecologici, ottobre per il tumore al seno – hanno proprio lo scopo di richiamare tutte e tutti a una responsabilità insieme personale e collettiva.

«Un invito alla consapevolezza – precisa il Dr. Francesco Meani, responsabile clinico del Centro di Senologia della Svizzera Italiana – deve comprendere anche la rassicurazione a tutte le donne circa la presenza in Ticino di competenze di assoluto livello, sia per quanto riguarda i tumori ginecologici, sia per il tumore al seno. Per quest’ultimo, in particolare, è attivo da 16 anni un centro multispecialistico strutturato sul modello dei più aggiornati breast center, dove la multidisciplinarietà è il tratto qualificante in tutte le fasi del percorso di diagnosi e di cura. Il tumore al seno è la più frequente neoplasia femminile, ma fortunatamente è anche una delle malattie oncologiche con le più alte probabilità di guarigione. Il messaggio alle donne è sempre quello di non trascurare i controlli periodici, perché diagnosticare un tumore al seno in uno stadio precoce significa oggi e nella quasi totalità dei casi la possibilità di una piena guarigione conservando l’integrità della mammella».

Per i tumori ginecologici il discorso della prevenzione è più complesso. «Fatta eccezione per il tumore al collo dell’utero – spiega il Prof. Papadia, primario di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Regionale di Lugano – che può essere precocemente diagnosticato con varie metodologie di screening (su tutte il Pap Test) e per il quale il vaccino contro il papilloma virus rappresenta un importantissimo strumento di prevenzione primaria, per gli altri tumori ginecologici purtroppo non esiste uno screening. È quindi fondamentale prestare attenzione ai campanelli d’allarme e affidarsi a personale medico specializzato in strutture dedicate, perché oggi solo la compresenza di specializzazioni settoriali può offrire diagnosi accurate e cure appropriate, ottimizzando il risultato terapeutico».

Questa sera alle 18.30

Di tumori femminili parleranno questa sera, giovedì 7 ottobre, alle ore 18.30, in videoconferenza su Zoom, il primario di ginecologia e ostetricia dell’ospedale regionale di Lugano, Prof. Dr. med. Andrea Papadia, e il responsabile clinico del centro di senologia della Svizzera italiana, Dr. med. Francesco Meani.