UDC, la volata parte con qualche attrito

PORZA - Nella sala dedicata a Clay Regazzoni l’UDC è sceso in pista e ha lanciato la sua corsa verso il traguardo elettorale del 7 aprile. Al Congresso andato in scena a Porza la base democentrista - un centinaio i presenti - ha dapprima ascoltato il programma per la prossima legislatura e applaudito gli interventi dei candidati al Governo sulla lista con la Lega Piero Marchesi, Roberta Soldati e Norman Gobbi. Ma se la prima parte dell’incontro non ha riservato particolari scossoni, le discussioni più accese si sono vissute sul finale, quando cioè si è trattato di ratificare la squadra da schierare per il Gran Consiglio. La candidatura dell’ultimo minuto di Franco Denti - anticipata dal portale www.cdt.ch - ha creato non pochi malumori. Messo ai voti, il nome dell’ex deputato di PPD e dei Verdi ha però fatto breccia.
Morisoli punta ai 10 seggi in Parlamento, Marchesi è prudente
Prima dello scontro finale, come detto c’è stato spazio per i discorsi. A partire da quello del presidente Marchesi, che ha invitato tutti i candidati al Gran Consiglio «a concentrarsi sul bene del partito, prima che sui personalismi». Il numero uno dell’UDC ha quindi affermato: «Mancano 78 giorni alle elezioni e il 7 aprile finalmente misureremo quanto bene abbiamo lavorato durante questa legislatura e quale apprezzamento ci riserveranno gli elettori. Molti dicono che l’UDC è in crescita, ma ora vogliamo risultati concreti». I risultati, appunto. Di fronte al Congresso Marchesi non ha fissato traguardi numerici. Al termine dei lavori lo abbiamo dunque punzecchiato in merito: «L’obiettivo è crescere, ma non voglio dare dei numeri anche perché non sono in grado di misurare quanto accadrà il 7 aprile. Noi c’impegneremo per far conoscere meglio il programma dell’UDC tra la popolazione. Starà poi agli elettori decidere se accordarci il loro sostegno».
Prima di Marchesi a puntare in alto era stato il capogruppo Sergio Morisoli: «Dobbiamo crederci e cercare di conquistare almeno il doppio degli attuali seggi in Parlamento. Dieci dunque». Morisoli ha anche illustrato le linee guida del partito per il prossimo quadriennio, presentando lo slogan della campagna UDC: «Ci rubano il futuro, riprendiamoci le chiavi del nostro Ticino». In particolare Morisoli ha individuato nella moneta da 5 franchi «il simbolo del nostro programma. Da un lato c’è la croce, a significare la difesa dei valori della patria. Dall’altro la faccia del popolo, per il quale non dobbiamo mai smettere di batterci. Ricordiamoci che siamo liberalconservatori, e quelli indicati rappresentano un po’ il nostro core business». In merito ai principali campi d’azione Morisoli ha invece menzionato quattro punti ritenuti essenziali: «La civiltà, la fiscalità, il lavoro e la scuola». Il tutto con un occhio d’attenzione riservato al «ceto medio, il più strizzato e dimenticato al termine di ogni elezione».

«Uno slogan, ma anche una verità sacrosanta»
Svestiti i panni del presidente e indossati quelli del candidato al Consiglio di Stato, Marchesi ha da parte sua posto l’accento sulle personali priorità elettorali: «Qualcuno ci sta rubando il futuro, non solo il nostro slogan è chiaro ma di fatto rappresenta una verità sacrosanta. Incontro sempre più cittadini sfiduciati verso le istituzioni: un clima pericoloso. In Ticino tutto sommato stiamo ancora bene, ma l’abilità di un partito e di un politico è anticipare il declino che si percepisce stia arrivando. Quello che vede il centrosinistra spingere per uniformare la Svizzera all’Unione europea». Marchesi ha dunque indicato «i tre problemi urgenti» del Cantone: «Il lavoro, la tutela del ceto medio vessato e la mobilità, quella individuale soprattutto che necessita di investimenti pesanti».
È quindi stata la volta di Soldati, che chiavi alla mano ha evidenziato gli ambiti per i quali «è necessario che il Ticino si riprenda il proprio futuro». La candidata all’Esecutivo ha subito dichiarato: «Dobbiamo tornare a poter decidere liberamente e fare in modo che le scelte prese dai cittadino vengano attuate dalla politica. Se così non sarà non avremo in mano il nostro futuro». Soldati ha quindi menzionato alcuni dei suoi cavalli di battaglia: dalla riforma della scuola - «ma non con un livellamento verso il basso delle conoscenze» - alla tutela «degli imprenditori locali seri».
Tra i principali sostenitori del matrimonio tra Lega e UDC (a Porza si è vista anche Antonella Bignasca), il consigliere di Stato uscente Gobbi ha ribadito l‘importanza dell’unione delle forze: «Non dobbiamo seguire i cattivi esempi a sinistra. Restiamo compatti allo scopo di difendere la bandiera e il popolo. E la lista unica a livello cantonale e poi la congiunzione per le elezioni federali sono il miglior strumento per raggiungere questo obiettivo». Dopo aver posto l’accento sul tema della sicurezza - invitando «a mantenere alta la guardia - Gobbi ha infine dichiarato: «Conto che con il gioco di squadra si possa continuare a lavorare per il bene del Ticino, a livello cantonale, federale e comunale. Tenendo fede ai valori tradizionali che da sempre UDC e Lega difendono».

Il refugium peccatorum e la fiducia
Ma se Gobbi ha parlato di compattezza e unione delle forze, al Congresso di Porza non sono anche mancate le divisioni. Se il passaggio da 2 a 4 circondari elettorali - accolto con 55 voti favorevoli contro 21 no - non ha particolarmente animato il dibattito, sicuramente più acceso è stato il confronto sulla candidatura di Franco Denti che ha preceduto il via libera alla lista dei profili in corsa per il Parlamento. Sulla presenza o meno dell’ex deputato ecologista in lista è infatti stato chiesto un voto palese. Non prima che il diretto interessato intervenisse per difendere la propria posizione: «Accetto le critiche, anche rispetto alle etichette di partito, ma credo che le persone vadano giudicate per le loro idee, i loro principi e la voglia di fare». «Non ci siamo chinati a cuor leggero sul tema» ha comunque voluto precisare il consigliere nazionale Marco Chiesa, presidente del giorno e «arbitro» del Congresso. «La direttiva, che ha sostenuto la candidatura a maggioranza, ha ritenuto che Denti potesse essere un valore aggiunto, soprattutto nell’ambito sanitario». Chiesa ha inoltre aggiunto: «Non ho mai trovato un’uscita di Franco che mi abbia irritato». Ben più duro è però stato il giudizio di altri democentristi. In particolare quello della deputata Lara Filippini: «Dico quello che in tanti pensano ma in pochi hanno coraggio di dichiarare. Ci vuole coerenza e l’UDC deve finirla di essere il refugium peccatorum di questo cantone. Cambiare politicamente idea una volta nella vita si può, ma accogliere senza colpo ferire e mettere in lista persone che hanno fatto il tour dei più disparati partiti - spesso in antitesi con le nostre idee - non ci farà guadagnare voti, ma ce li farà perdere». Dello stesso avviso Eros Mellini: «Quando ero in Gran Consiglio, definivamo Denti il deputato itinerante. Da noi è arrivato dopo aver bussato alla porta PPD. Un percorso, questo, che dà adito a qualche sospetto di opportunismo. E per l’UDC l’etichetta del partito che per puro opportunismo è disposto alla prostituzione pur di arraffare qualche voto non sicuramente bella». Di diverso avviso il presidente onorario dell’UDC Alessandro Von Wyttenbach: «Distanziamoci dal settarismo. Non ho mai notato prese di posizione di Denti contrarie ai nostri ideali. Ritengo che sia una persona affidabile ed è giusto dargli fiducia». E così è stato, con il Congresso che a larga maggioranza a sostenuto la candidatura con 45 voti favorevoli, 11 contrari e 19 astensioni. Luce verde, subito dopo, è stata data anche alla lista al Gran Consiglio, completa nella misura di 88 caselle su 90 e che la direttiva dovrà completare nei prossimi giorni. Per il Legislativo l’UDC ha deciso di allearsi con l’Unione democratica federale.
Ecco i nomi dei candidati al Gran Consiglio:
Robert Aerni (Gordola), Manuele Albergati (Gravesano), Olivia Albergati (Gravesano), Paolo Andreetti (Gandria), Diego Baratti (Ponte Capriasca), Bruno Bäriswyl (Locarno), Raide Bassi (Cadro), Alfredo Bazzocco (Arosio), Denny Bettelini (Caslano), Claudio Binetti (Lugano), Luca Bizioli (Caslano), Bruno Bizzozzero (Aquila), Roberto Bottani (Muralto), Tiziano Broggini (Ascona), Felix Bruno (Tesserete), Alain Bühler (Pregassona), Arturo Burini (Bellinzona), Marco Burkhard (Breno), Leonardo Bussi (Lugano), Giovanni Chiappini (Brissago), Antonio Chiesa (Pregassona), Christian Clemente (Camorino) Matteo Corecco (Rivera), Stefano Danielli (Sementina), Marco De Gasperi (Ponte Capriasca), Ivano De Luigi (Camorino), Orlando De Maria (Pregassona), Orlando Del Don (Bellinzona), Franco Denti (Lugano), Vito Di Stefano (Caslano), Aldo Fendoni (Ascona), Cleto Ferrari (Sant'Abbondio), Lara Filippini (Rivera), Carlo Franchini (Lamone), Tiziano Galeazzi (Viganello), Gianplacido Giamboni (Aquila), Fosco Victor Gobbi (Piotta), Deborah Grandi (Monteggio), Marco Grassi (Ascona), Daniel Grumelli (Sigirino), Giancarlo Guerrini (Minusio), André Katchatourian (Caslano), Idil Kopkin (Pregassona), Vedat Kopkin (Mendrisio), Vincenzo Lofaro (Caslano), Marcella Maffei (Caslano), Piero Marchesi (Monteggio), Siro Mazzucchelli (Davesco), Eros Nicola Mellini (Viganello), Antonio Micheli (Camorino), Fiorenzo Milani (Breganzona), Sergio Morisoli (Monte Carasso), Daniel Onderka (Lugano), Simone Orlandi (Claro), Marco Ottini (Bellinzona), Luca Paltenghi (Magliaso), Paolo Pamini (Lugano), Claudio Paoletta (Barbengo), Gabriel Pastor (Magliaso), Nicoletta Pastor (Magliaso), Lorena Pastor Santana (Magliaso), Edo Pellegrini (Vacallo), Daniele Pinoja (Arcegno), Andrea Rabaglio (Curio), Nicola Raduazzo (Vezia), Steve Ricci (Iseo), Pietro Righetti (Cademario), Tuto Rossi (Bellinzona), Alan Rusconi (Lugano), Adriano Sala (Pregassona), Francesca Salatino (Castel San Pietro), Simona Sassi (Aranno), Simona Sassi Ceresola (Sonvico), Jean-Pierre Schupp (Minusio), Roberta Soldati (Losone), Manuele Strazzini (Semione), Nadir Sutter (Mendrisio), Michelle Tatti (Carabbia), Rosita Testorelli (Pregassona), Valerye Tissières (Coldrerio), Dino Tiziani (Banco), Alessandro Torriani (Bellinzona), Gian-Carlo Vacchini (Ascona), Riccardo Valsangiacomo (Giubiasco), Leonardo Valsangiacomo (Morbio Superiore), Luca Vögeli (Ronco s/Ascona), Urs Von der Crone (Maggia), Alessio Zarri (Novaggio).