Un 2024 «complesso» per la Polizia cantonale

Al Tribunale penale federale di Bellinzona si è svolta ieri la tradizionale cerimonia annuale della Polizia cantonale. Presenti all'evento il presidente del Gran Consiglio Michele Guerra, il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi, il presidente del Tribunale penale federale Alberto Fabbri, il procuratore henerale Andrea Pagani e la procuratrice federale capo della divisione «Criminalità economica» Dounia Rezzonico.
Nel corso dell'evento sono stati presentati i nuovi assunti, sia uniformati sia amministrativi, e sono stati sottolineati i traguardi raggiunti attraverso specifici percorsi formativi. Nel suo intervento il comandante Matteo Cocchi ha dapprima evidenziato che nel 2024 la Polizia cantonale ha affrontato situazioni complesse, che «hanno richiesto non solo competenza operativa, ma anche la capacità di rispondere con empatia e rispetto ai bisogni dei cittadini». Questo, riferendosi in particolare alla tragedia che quest'estate ha colpito la Vallemaggia, che ha visto operare il Corpo dapprima attraverso le misure messe in campo dalla Centrale comune d'allarme (CECAL) – che ha coordinato i primi interventi della Polizia, dei Pompieri nonché della Protezione civile – e successivamente con l'istituzione dello Stato Maggiore Regionale di Condotta (SMRC), diretto dal capitano Antonio Ciocco e dal sostituto Federico Chiesa, capo ufficio alla Sezione del Militare e della Protezione della Popolazione (SMPP).
Cocchi ha poi sottolineato la sua recente nomina, quale secondo ticinese, a presidente della Conferenza dei comandanti e delle comandanti delle polizie cantonali svizzere (CCPCS). Gremio che ha l'importante compito di promuovere la collaborazione, lo sviluppo e lo scambio di esperienze tra i Corpi di polizia della Confederazione. In quest'ambito lo scorso anno la Polizia cantonale ha rafforzato i controlli sul territorio, intensificato le attività preventive e potenziando la collaborazione con altre forze dell'ordine. «Questo lavoro in sinergia è stato essenziale per rispondere ai nuovi scenari, dalla sicurezza stradale alla lotta contro la criminalità, fino al contrasto delle nuove forme di reato informatico che minacciano i cittadini, le imprese e la nostra comunità. In questo modo sono stati raggiunti risultati importanti con impegno, sacrificio e dedizione». Tuttavia, ha concluso il comandante, «ogni traguardo è anche un punto di partenza. Le sfide future richiederanno infatti ancora più impegno, formazione e coordinamento».
Nel suo intervento, Norman Gobbi ha colto l'occasione per sottolineare il «buon lavoro svolto dalle agenti e dagli agenti in ogni settore di attività», ricordando i successi raggiunti. Ha inoltre ribadito «l'importanza della sicurezza per un cantone di frontiera come il Ticino quale fattore di competitività nella costruzione del benessere a favore della collettività». Nel 2024 sono poi stati raggiunti importanti obiettivi anche nel campo della digitalizzazione con i nuovi processi di lavoro «assistiti» da supporti digitali che «rendono più efficace e più efficiente» l'azione della Polizia cantonale. Il direttore del DI ha quindi terminato il suo saluto con gli auguri per le prossime festività natalizie e soprattutto «per un 2025 ricco di soddisfazioni professionali e personali».