Il viaggio

Un anno in camper: ecco la Grecia tra ulivi, mare, imprevisti e tanta umanità

I due bellinzonesi che ad inizio settembre sono partiti per un lungo tour in Europa proseguono la loro avventura che ora raccontano anche in un blog - L’insegnamento finora più importante? «Tutto si risolve, le ‘gabole’ sono potenti maestre» - GUARDA LA GALLERY
Natascha e Kuteer in Grecia.
Red. Bellinzona
02.11.2020 14:58

È in viaggio da oramai oltre un mese e mezzo la coppia di Bellinzona che avevamo incontrato a inizio settembre prima della partenza in camper per un anno. Dopo le prime tappe in Italia lungo la costa Adriatica, un paio di settimane fa dopo un viaggio di 16 ore in traghetto da Bari i due protagonisti di questa avventura sono approdati a Patrasso, in Grecia, Paese che come ci avevano spiegato sarebbe stata la prima e unica meta prestabilita. Qui Natascha Nota e Kuteer Tedesco hanno incontrato una grande accoglienza e umanità, qualche imprevisto e tanta gente pronta ad aiutare. È quanto spiegano nei più recenti articoli pubblicati nel blog che hanno deciso di creare proprio per raccontare il loro viaggio, intrapreso nonostante le incertezze sanitarie del momento. Si intitola RaccontiDiRocco, dal nome che hanno dato al loro camper, in omaggio al patrono dei viandanti e dei pellegrini. Il racconto, a cui i visitatori possono reagire, è ricco di dettagli ed emozioni, come quelle provate nella località di Eumelia, dove hanno lavorato intensamente per otto giorni consecutivi nella raccolta delle olive e la successiva elaborazione in olio, chiedendo in cambio solo il vitto.

«Giorni di lavoro faticosi ma gratificanti»
«Sono state giornate intense e molto belle, in cui abbiamo avuto modo di fare il giro di quasi tutti gli ulivi dell’importante proprietà di Frangiskos e Marilena, conoscerne le differenti varietà, ma soprattutto diventare pappa e ciccia con il loro figlioletto di 4 anni, Jason, che è stato appiccicato a noi per otto giorni di fila, senza mai lamentarsi per noia, stanchezza o fame: un bambino d’oro con il quale abbiamo passato meravigliose ore di letizia», scrivono tra le altre cose Natascha e Kuteer. Che oggi raccontano al CdT altri dettagli della particolare esperienza vissuta: «È stato un lavoro molto interessante e anche faticoso per noi che non siamo abituati a lavorare fisicamente, ma molto gratificante: insieme ad un’altra squadra di quattro persone abbiamo raccolto 5.000 chili di olive che hanno fruttato 700 litri di olio extravergine, lo abbiamo ovviamente degustato ed è squisito».

«La pandemia? Non abbiamo nulla da aggiungere»
Da noi martellante, il tema della pandemia in corso, nel loro racconto, emerge raramente. Abbiamo allora chiesto ai due viaggiatori qual è la loro percezione della questione. «Non abbiamo molto da dire in merito poiché ne parlano già tutti, e si sente tutto ed il contrario di tutto, insomma non abbiamo nulla da aggiungere - rispondono - Cerchiamo unicamente di vivere il nostro quotidiano serenamente, senza dimenticarci che passerà anche questa». Quale invece l’insegnamento più ricco fin qui raccolto? «Una delle lezioni del viaggio è quella di essere flessibili, oltre che coltivare la fiducia e l’ottimismo. Ogni situazione si risolve in qualche modo, a volte senza neanche intervenire». Detto in altre parole? «Incontriamo spesso degli imprevisti e problemi da sistemare: ogni volta che questi si manifestano, ci rilassiamo e li affrontiamo. Stiamo scoprendo che le ‘gabole’ sono delle potenti maestre».

L’esplorazione prosegue
E ora? Dopo l’esperienza nella produzione dell’olio d’oliva «Nat e Kut» si sono presi un paio di giorni liberi visitando il Peloponneso, con intervalli di pioggia e sole splendente, e ancora il privilegio di gustarsi un bagno in mare a inizio novembre.... Tra tante scoperte sensazionali, dalla gente ai paesaggi, qualche imprevisto sul percorso (rimandiamo al blog per scoprire tutto) e il desiderio di continuare questa esplorazione, il viaggio prosegue. Di pari passo con un racconto ininterrotto su www.raccontidirocco.com.

«Kut e Nat», e il loro camper «Rocco».
«Kut e Nat», e il loro camper «Rocco».