Un Consiglio di Stato alla ricerca di equilibri

«Trovare un equilibrio tra gli estremi è un obiettivo, ma in politica non è sempre facile». Il luogo scelto da Norman Gobbi per la tradizionale «Giornata del presidente del Consiglio di Stato» è stato tutto fuorché casuale. Per il suo anno di presidenza, infatti, il «ministro» ha deciso di visitare i quattro punti cardinali del Cantone. Ma non solo. Anche il suo centro geografico, la Valle Verzasca e, più precisamente, il Comune di Mergoscia, dove il Governo oggi pomeriggio ha tenuto la sua seduta settimanale. Con questa scelta, ha spiegato lo stesso Gobbi ai media presenti, «abbiamo voluto mandare un messaggio anche politico: si può andare verso gli estremi, ma poi occorre trovare un equilibrio per trovare soluzioni». Tra i prossimi grandi cantieri del Governo, ha poi rilevato il consigliere di Stato, c’è sicuramente quello del Preventivo 2026, «che sarà presentato a settembre » e che «resta un preventivo fragile dal punto di vista finanziario ». Come dire: anche quest’anno arriveranno ulteriori misure di risparmio. E il colore dei conti cantonali resterà il rosso acceso.
Il presidente del Governo si è poi brevemente espresso anche sulla seduta straordinaria del Gran Consiglio interamente dedicata al cosiddetto «arrocchino », al via il prossimo lunedì a Lugano. «Spiegheremo quello che vogliono venga spiegato, nulla di più», ha detto senza sbilanciarsi. E ciò in considerazione del fatto «che si tratta di una competenza del Consiglio di Stato». «Una parte di granconsiglieri – ha aggiunto – ha deciso di fare questa seduta. È una loro responsabilità. Noi ci saremo per rispondere». E l’assenza di Zali? «Ne parleremo in Governo. Ma come ha fatto notare il collega Zali non c’è un obbligo di legge» per i consiglieri di Stato a presenziare. «E in ogni caso le risposte alle interpellanze vengono date dal presidente a nome di tutto il Governo».
Un ultimo commento, infine, va alla recente decisione della Gestione, che ha creato una sottocommissione «speciale » per approfondire il cosiddetto «caso Hospita» e i suoi vari addentellati di natura politica e amministrativa. Su questo fronte, ha affermato Gobbi, «il Consiglio di Stato è spettatore», poiché finora «non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale» dalla Commissione. In ogni caso, Gobbi ha ricordato che in passato l’attivazione dell’alta vigilanza non sempre ha portato a risultati concreti. E in questo senso, ha chiosato, «credo che non si possa giocare con i soldi dei contribuenti, ma occorra portare riflessioni e raccomandazioni» concrete.