Un consuntivo straordinario che crea qualche scintilla politica

Si erano detti positivamente sorpresi ma non illusi nel rapporto commissionale, e si sono confermati su questa linea anche questa sera, riuniti in seduta per l’ultima volta prima della pausa estiva. I consiglieri comunali di Mendrisio hanno accolto a larga maggioranza il consuntivo 2024 – 47 i sì e 5 i no – , un consuntivo che può essere definito felice, ma che comunque non fa l’unanimità. Critiche soprattutto le voci del gruppo UDC-UDF. «Ad oggi un piano da parte del Municipio non c’è – ha detto Roberto Pellegrini riferendosi alla linea finanziaria e alla discrepanza tra previsioni e risultato d’esercizio –. La verità è che la spesa cresce e l’Esecutivo continua a non proporre una strategia strutturale per contenerla. Serve una visione, serve responsabilità, serve coerenza. Votiamo no quale segnale che la gestione finanziaria del nostro Comune deve cambiare marcia». Una linea, questa, che ha sollevato a sua volta critiche (ci torneremo tra poco).
Il 2024, rammentiamo, è stato chiuso in nero anziché in rosso, con un avanzo d’esercizio di 4,8 milioni (a preventivo si stimava un disavanzo di 3,6 milioni), risultato frutto di uscite per 97,8 milioni, entrate per 55,2 milioni e un fabbisogno di 42,7 milioni coperto da un gettito di 47,5 milioni di franchi. Il moltiplicatore politico è del 77%, quello aritmetico, si attesta al 69,25%. «Tale risultato positivo è stato influenzato principalmente dalle sopravvenienze attive derivanti dall’evasione di dichiarazioni d’imposta relative agli anni precedenti. Si ricorda che, durante il periodo pandemico, il Municipio aveva previsto riduzioni del gettito fiscale che fortunatamente non si sono concretizzate», ha sottolineato nel rapporto della Gestione Massimiliano Robbiani. In sala ha poi espresso perplessità per la grande differenza tra le previsioni e il risultato: «In passato non è mai successo», ha aggiunto parlando di «errore» e sottolineando che al momento di analizzare il preventivo sarà studiata ogni cifra. L’invito è non abbassare la guardia. Perché le entrate fiscali straordinarie devono essere considerate… straordinarie.
Critiche e battibecchi
Torniamo alle critiche rivolte al gruppo UDC-UDF. A esprimerle sia il PLR, sia l’Alternativa. «Strano che un gruppo che è anche rappresentato in Municipio voti contro un consuntivo senza neanche spiegare perché visto che non c’è un rapporto di minoranza», ha detto Luca Pestelacci. «Mi interrogo sulla ormai tradizione del gruppo UDC-UDF di bocciare preventivi e consuntivi senza informare gli altri partiti delle ragioni con un rapporto. In venti sedute di Gestione non avete presentato nessuna proposta di riduzione della spesa. Così è molto facile. Provate a creare maggioranza, a creare discussione politica. Facile inoltre dare tutte le responsabilità al Municipio», ha rincarato la dose Jacopo Scacchi. Degli interventi che hanno fatto reagire e rispondere il gruppo UDC-UDF, creando un breve botta e risposta in sala. «Non siamo d’accordo, spetta principalmente al Municipio presentare misure di risparmio», ha sostenuto Pellegrini.
Tornando al dibattito sui conti 2024, da parte de Il Centro è stato auspicato l’arrivo di una piano strutturale a livello finanziario: «Non si può continuare a prelevare milioni di franchi di imposte più del necessario. Il prelievo fiscale deve essere quanto basta, anche perché si basa sul frutto del lavoro dei cittadini e spetta a loro decidere come spenderlo. Investimenti, calo del moltiplicatore, ecc. sono tutti ragionamenti che il nostro gruppo farà», ha detto Maurizio Agustoni.
I dubbi sulle previsioni fatte dal Municipio sono infine stati al centro della replica del sindaco Samuele Cavadini: «Non pensate che sapessimo del risultato d’esercizio 6 mesi prima che lo abbiamo annunciato. Noi non abbiamo il governo di quei dati che vengono palesati verso fine anno, man mano che il Cantone evade dichiarazioni d’imposta. Non è cattiva volontà o cattiva capacità dell’Esecutivo e dell’amministrazione comunale di avere un’idea chiara del nostro substrato fiscale».
Maschile inclusivo, anche no
Un’ultima nota ci riporta all’inizio della seduta, quando non è passato inosservato il saluto rivolto dal primo cittadino Lucio Lorenzon il quale, in reazione alle polemiche sollevate dalla sua decisione di rivolgersi alla sala con il maschile inclusivo annunciata la scorsa seduta, è ritornato sui suoi passi. «Buonasera ai e alle consigliere comunali» ha detto con un velato sorriso sulle labbra. Il cambio di rotta è stato subito accolto con favore da Sara Haeuptli Nguyen Trinh: «Il linguaggio è inclusività e rispetto», ha detto. Ed è stato ripreso anche da Gregorio Aostalli, che durante un suo intervento ha usato il femminile esteso. «Ma non è una provocazione», ha aggiunto.
