Gentilino

Un edificio malconcio è diventato «Casa dell’arte»

Collina d’Oro in festa per la fine del restauro che ha valorizzato uno stabile di nucleo abbandonato - Ora ospiterà oltre 4.500 opere del Comune e della Fondazione Böhmer: «Manterrà viva la memoria degli artisti»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Federico Storni
11.10.2025 06:00

Sono settimane d’inaugurazioni, nei comuni del Luganese. E se a Tesserete e a Vezia si è festeggiato il frutto di ingenti investimenti in ambito scolastico, oggi a Gentilino il comune di Collina d’Oro celebrerà il completamento di un’opera sì più puntuale - l’investimento è stato solo, si fa per dire, di 1,5 milioni di franchi - ma dal sapore unico. Alle 11 verrà tagliato il nastro alla nuova «Casa dell’arte», che ospiterà le oltre 1.700 opere di proprietà del Comune e le oltre 2.800 della Fondazione Ursula e Gunter Böhmer. Il deposito, ricavato dalla ristrutturazione di un edificio di nucleo abbandonato in zona Ca’ di sopra (ai tempi ospitò anche una panetteria), è completato da una sala polifunzionale realizzata al piano superiore, che potrà ad esempio ospitare mostre, incontri o studi. Il tutto con l’auspicio che la Casa dell’arte possa diventare un punto d’attrazione dinamico e versatile e animare la vita comunale nei prossimi anni. In che modo, esattamente, sarà materia di riflessione nei prossimi mesi.

Arte esposta, e protetta

Intanto, però, si festeggia. Perché, come si legge in una nota stampa, dopo l’«attento intervento di restauro, l’edificio diventa un luogo in cui l’arte non viene soltanto esposta, ma protetta». «Questo importante progetto di catalogazione e archiviazione - commenta il sindaco Andrea Bernardazzi - permetterà non solo di avere un’importante traccia storica del passato, presente e futuro patrimonio culturale della collina, ma anche di mettere a disposizione di fondazioni e istituzioni museali le preziose opere del Comune di Collina d’Oro, contribuendo a mantenere viva la memoria degli artisti che le hanno realizzate e il loro legame con il nostro territorio».

L’idea della Casa dell’arte nasce proprio dalla volontà di dare una più degna e ordinata sistemazione a questo patrimonio, peraltro in continua crescita: è notizia recente la donazione da parte dell’architetto e gallerista d’arte Adriano Ribolzi, di ulteriori cinquanta opere di Fritz Huf, di cui il Comune possedeva già gran parte dei lavori.

Il programma della festa

A portare a casa il restauro, una volta avuto luce verde dalla politica, ci hanno pensato l’architetta Orsola Zannier (autrice del progetto e a capo della direzione architettonica) e lo Studio Bronzini Sagl. Zannier, al pari del sindaco Bernardazzi e di Anna Rimoldi (curatrice della Fondazione Ursula e Gunter Böhmer), terrà un discorso in occasione del taglio del nastro. A completare il programma - l’evento avrà luogo fra le 10 e le 14 - vi saranno le porte aperte alla Casa dell’arte con visite guidate e la possibilità di scattare foto ricordo. Previste anche rappresentazioni teatrali da parte del Teatro di Pan, performance d’arpa con Eleonora Ligabò e, per i più piccoli (dai sei anni) l’atelier «Il mio amico albero» in collaborazione con il Museo Hermann Hesse. Museo che peraltro sarebbe interessato a spostare i suoi archivi proprio nella Casa dell’arte.