Mendrisio

Un festival d'altri tempi: Progetto Amore è riuscito

Tanta musica e, soprattutto, tante donazioni per l’evento di musica e beneficenza di Paolo Meneguzzi – I The Kolors, protagonisti del sabato sera, impressionati per l’atmosfera vissuta: «Posto magico, energia incredibile»
© Elia Bianchi/Ti-Press
Mattia Sacchi
30.05.2022 06:00

«Un’atmosfera bellissima, dove ho incontrato tanti amici e ho potuto contribuire a divulgare messaggi positivi e di solidarietà. Sono davvero contento che Progetto Amore sia tornato!». E se a dirlo è uno come Gué Pequeno, che è riuscito a garantire la propria presenza nonostante fosse appena rientrato dagli Stati Uniti, c’è da credere che il ritorno dell’evento di musica e beneficenza organizzata da Paolo Meneguzzi sia stato un vero successo. Testimoniato non solo dalle parole del rapper milanese, ma anche dai numeri, a partire dalle oltre settemila presenze contate nei tre giorni della manifestazione. Ma soprattutto dagli oltre 40 mila franchi raccolti: soldi che saranno devoluti in beneficenza per sostenere progetti concreti di aiuto all’emergenza e ricostruzione in Ucraina che il comitato di Progetto Amore seguirà e selezionerà direttamente in collaborazione con l’associazione Insieme per la pace di Gabriella Caldelari.

Anche da oltre confine

Il mercato coperto di Mendrisio è stato per tre giorni simpaticamente invaso da giovani e non da tutto il cantone e dalle zone di confine, che non si sono voluti perdere i concerti proposti da Progetto Amore. In particolare quelli del sabato sera, momento clou della manifestazione, dove sul palco si sono esibiti, oltre al già citato Gué Pequeno, anche artisti molto seguiti dalle nuove leve come Crytical, Vincenzo Cantiello e i The Kolors. Il gruppo pop rock napoletano, in particolare, ha stupito per la capacità di saper coinvolgere il pubblico con le loro principali hit, senza però tralasciare riferimenti musicali particolarmente raffinati (come un assolo di «I want you break free» dei Queen nel bel mezzo di una cover de «Il mondo» di Jimmy Fontana), a dimostrazione di uno spessore artistico notevole. «Ci è sembrato di vivere l’atmosfera di quei festival degli anni ’90 – racconta entusiasta Stash, il frontman del trio – dove ci si riuniva per sostenere determinate cause. Fin dal soundcheck abbiamo capito che ci trovavamo in un posto magico, dove si poteva respirare una fantastica energia».

Capacità di coinvolgere

Oltre agli ospiti internazionali, la grande forza di questa edizione è stata la capacità di coinvolgere i principali protagonisti della scena musicale ticinese come i Sinplus, Sebalter, Bella Gianda, Nico N&P e i «padroni di casa» Simone Tomassini e Paolo Meneguzzi. Ma è stata anche l’occasione per avere un assaggio dei giovani talenti del cantone: giovedì con la maratona di danza che ha coinvolto numerose scuole di ballo e centinaia ragazzi che si sono alternati sul palco, domenica invece con il primo Festival Rap ticinese. Per molti di loro è stato l’esordio assoluto di fronte a un pubblico: tanti i genitori e gli amici accorsi per assistere a un momento significativo nel percorso artistico di questi ragazzi, in alcuni casi visibilmente emozionati, rendendo l’ambiente ancora più suggestivo. «Ogni tassello ha contribuito in maniera determinante – commenta soddisfatto Paolo Meneguzzi –, dagli artisti sul palco, al pubblico fino ad arrivare a tutti i volontari il cui aiuto è stato essenziale e che ringrazio di cuore per il loro impegno. E chissà che questo non sia solo un arrivederci…»