Un fiume che, invece di dividere, unisce: «Così il Cassarate si trasforma in piazza»

Da sempre, e ancora oggi, i fiumi sono visti come barriere naturali: qualcosa che divide, un confine. Ma non deve essere per forza così. Con l'evento Unfolding the river, in programma oggi sul Cassarate, l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana (USI) - in collaborazione con l’Associazione Idra - mira a combattere questa concezione millenaria del fiume come tracciato di frontiera, rendendolo invece una linea di incontro per la comunità accademica, cittadinanza e scena artistica attraverso installazioni, performance e musica.
L'evento, previsto oggi tra le 15 alle 23 al Campus Est USI SUPSI (Via la Santa 1, Lugano), girerà attorno a una piattaforma temporanea installata sul fiume. Concretizzazione, questa, del workshop introduttivo Unfolding the river, curato dall’Atelier del prof. Martino Pedrozzi, che introduce studenti e studentesse del terzo anno di Bachelor e Master ai temi del semestre accademico 2025–2026.
Da fiume a piazza
Da noi contattato, Pedrozzi ha spiegato che il progetto nasce dalla collaborazione fra USI e Associazione Idra con Città e Cantone (tramite l'Osservatorio culturale cantonale). «La piana di Lugano è sempre stata divisa in due dal Cassarate, ma a seguito delle aggregazioni e con la nuova pianificazione questo taglio si è ritrovato ad essere al centro» di una sola entità amministrativa, «divenendo un asse con un potenziale incredibile in termini di spazio pubblico». Unfolding the river, sottolinea Pedrozzi, «vuole dimostrare in maniera plastica come il vuoto dell'alveo del fiume possa divenire luogo di incontro, di spettacolo, di aggregazione».
L'obiettivo, insomma, è «cambiare connotazione al Cassarate, qualcosa che la Città sta già facendo negli ultimi anni, tramite il nuovo piano direttore. Con questa iniziativa, semplicemente, vogliamo sottolineare la validità di questo concetto tramite un'interpretazione diretta, letterale, andando a utilizzare il fiume che scorre come fosse una piazza».
Le condizioni
Ed, ecco, dunque, la piattaforma creata per l'evento odierno, progettata da Pedrozzi insieme ad assistenti e studenti dell'Accademia di architettura di Mendrisio, con i calcoli del docente strutturista Roberto Guidotti. La realizzazione, ci spiega il professore, non è stata difficile, «ma perché funzionasse dovevano verificarsi alcune condizioni. In particolare, che il fiume non avesse una portata superiore a un limite da noi fissato, perché la corrente non fosse troppo forte e l'acqua troppo alta per l'installazione del palcoscenico. E poi era importante non piovesse in questi giorni, perché il Cassarate tende ad alzarsi in modo repentino» quando raccoglie le precipitazioni provenienti dalla Val Colla. «Per fortuna queste condizioni si sono verificate».
Il tema sarà sviluppato
L'evento, questa l'idea, resterà un unicum. «L'organizzazione di questo happening ha richiesto tanto, tantissimo tempo ed energia e nel giro di un pomeriggio - un po' come come quando si accende un fiammifero - risplenderà per poi spegnersi. Domani la piattaforma verrà smantellata».
Il tema, sottolinea tuttavia Pedrozzi, rimarrà di casa all'Accademia. «Nel mio atelier di progettazione durante tutto il semestre lavoreremo sul tema del Cassarate - tutto il Cassarate - come spazio pubblico per il futuro di Lugano. Un primo workshop ha già permesso agli studenti di progettare spazi effimeri per la cultura indipendente su 13 siti lungo il fiume, dalla foce fino alla Stampa. I modellini di questo esercizio verranno esposti proprio nell'evento odierno».
Il programma culturale
Dopo il vernissage dei lavori del workshop, spazio agli eventi culturali. Si terrà la creazione poetico-musicale “Ultimo fiume” di Fabio Pusterla e Leo Pusterla, e il laboratorio di cianotipia e botanica “Sponde del fiume” con Le Sovversive. In serata, in collaborazione con il Festival del Film dei Diritti Umani Lugano (FFDUL), si esibiranno per un intervento corale le “Voci Viola” dirette da Anna Kiskanc, che introdurranno il concerto di musica elettronica sperimentale di REA. La serata proseguirà con una cena conviviale e si concluderà con la performance sonora “ARK” di Giordano Rush e Francesco Fonassi. Qui il programma completo.