Turismo invernale

Un inverno tutto in salita insieme ai costi dell’energia

La scorsa stagione è stata caratterizzata dalle scarse precipitazioni nevose e dai conseguenti introiti esigui degli impianti - Quest’anno in Ticino ci si prepara ad un’altra importante sfida sulle piste da sci: quella dell’adeguamento dei prezzi di abbonamenti e giornaliere
© Ti-Press/Alessandro Crinari
Davide Rotondo
Luca Faranda
Davide RotondoeLuca Faranda
05.10.2022 20:55

Non bastava il trauma dello scorso anno, quando di neve se n’è vista pochissima. A mettersi potenzialmente di traverso per la stagione invernale alle porte ci si mette anche l’incognita del costo dell’energia in continuo aumento. Un costo che sicuramente gli impianti sentiranno e che ognuno gestirà come può, riflettendolo più o meno sul conto «finale» da presentare all’utenza che deciderà di passare una giornata (o una stagione) sulle piste. E se si parla generalmente di prezzi più alti, quasi nessuno è ancora in grado di quantificare con esattezza a quanto ammonterà il rincaro. La verità che emerge è che sono ancora tutti in attesa di capire l’evolversi di una situazione difficile da inquadrare. L’unico fattore dalla parte di chi si appresta ad avviare la stagione fredda, è sicuramente il tempo.

In attesa di Funivie svizzere

Partiamo con il nostro giro d’orizzonte dall’Alto Ticino. A Carì infatti si sta ancora valutando il da farsi e nelle prossime settimane è attesa una comunicazione definitiva, anche se una rivisitazione al rialzo dei prezzi è da mettere in conto. Intanto, di certo c’è che la Ski Card Leventina (un’unica stagionale per le sei stazioni sciistiche della Leventina) rimarrà allo stesso prezzo della stagione passata, con un 10% di sconto ai vecchi, affezionati abbonati. «Per il resto stiamo ancora valutando ogni virgola per capire l’entità dell’aumento ed è davvero difficile – ammette il direttore operativo degli impianti Luca Müller –. Stiamo anche aspettando le indicazioni di Funivie svizzere, che sta lavorando a stretto contatto con la Confederazione sulla questione energetica. Sapremo di più dopo l’assemblea generale dell’associazione mantello prevista il 19 ottobre». E le novità? «Proporremo la pesca sul ghiaccio, ma aspettiamo l’approvazione del Cantone».

«Costa anche il carburante»

«Leggeri rincari a causa di alcuni aumenti dei costi» sono previsti anche al Nara. C’è da fare una precisazione, però. «L’anno scorso non abbiamo adeguato le tariffe, mantenendo i prezzi fermi – spiega il presidente dell’Associazione amici del Nara Matteo Milani –. Quest’anno ci sarà solo un leggero ritocco. In ogni caso verrà fatto con la dovuta sensibilità e le nostre stagionali rimarranno competitive». A preoccupare maggiormente però non è l’energia elettrica, bensì il costo del carburante per i gatti delle nevi. «L’elettricità avrà un adeguamento il prossimo anno, quindi la preoccupazione arriverà in pieno 2023». Al Nara le novità si avvertiranno nel piatto, con una «ristorazione diffusa in tutto il comprensorio e proposte gastronomiche di prodotti locali, in un contesto che non sia il solito servisol della stazione ma anche alpeggi trasformati in spacci e bar all’aperto». Per gli amanti della slitta, ci sono un centinaio di mezzi nuovi, utilizzati l’anno scorso solo per pochi giorni. «Sono molto performanti e di ultima generazione, adatte ai nostri quasi 6 chilometri di pista dedicata alle slitte, la più lunga del Ticino».

Ad Airolo-Pesciüm si è invece deciso di «fare lo sforzo non facile di mantenere i prezzi degli abbonamenti stagionali così com’erano, anche considerando in che modo si è chiusa l’ultima stagione invernale», ci spiega la responsabile marketing Medea Trisconi. I costi delle giornaliere invece varieranno in base ad alcuni fattori momentanei, come le condizioni meteorologiche e la richiesta. Un prezzo dinamico (o dynamic price) già ampiamente collaudato sulle piste di Pesciüm.

Tra il 5 e il 12%

Nessuna novità nemmeno a Campo Blenio-Ghirone, «gli esigui incassi della scorsa stagione non ci hanno permesso di fare investimenti, anche se qualche idea ce l’avremmo avuta», ammette il direttore degli impianti Denis Vanbianchi. Per quanto riguarda i prezzi, «faremo dei ritocchi verso l’alto abbastanza contenuti. A livello di abbonamenti si parla di un aumento tra il 5 e il 12% a seconda della tipologia. Nella ristorazione invece saranno rivisti i prezzi solo di alcuni articoli. Ad ogni modo dobbiamo considerare che la nostra clientela non è la stessa di St. Moritz, quindi non possiamo nemmeno esagerare con il rincaro».

Una strategia alternativa

Strategia diversa invece a San Bernardino, dove il direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano Christian Vigne spiega che i prezzi non verranno toccati. «È nato uno studio per il contenimento del consumo, sia elettrico che di nafta. L’obiettivo è quello di mantenere sicurezza e qualità rivedendo i consumi senza alzare i prezzi». Una riduzione «coerente con le richieste della Confederazione e che potrà dare in futuro una linea guida di nuove strategie per migliorare certe prestazioni. L’obiettivo è di rimanere commercialmente attrattivi, attenti ai consumatori e all’ambiente». Di novità non ce ne saranno nemmeno sulle piste grigionesi, ma nel frattempo ci si prepara al grande progetto di rilancio dell’intero comparto. «Nelle prossime settimane avremo ulteriori incontri per capire lo sviluppo del progetto insieme ai promotori. Nei prossimi mesi invece verrà attuata la nuova strategia rivolta agli impianti, ora in fase di studio».

Aumenti «moderati» Oltralpe

A livello nazionale non si dovrebbe assistere a un rincaro generalizzato, bensì a un incremento puntuale delle giornaliere definito «moderato». Stando a quanto indicato all’agenzia AWP dall’associazione di categoria Funivie svizzere, che ha fatto un sondaggio fra i suoi membri, alcuni comprensori sciistici manterranno le tariffe stabili, altri calcoleranno un aumento inferiore al 3% e solo pochi pensano a un ritocco superiore al 5% rispetto alla scorsa stagione.

Per quanto riguarda il rischio di una penuria d’elettricità, l’organizzazione ricorda che il fabbisogno totale di elettricità nel settore ammonta a 183 GWh all’anno, che corrisponde attorno allo 0,3% dell’elettricità prodotta in Svizzera. Circa il 55% dell'elettricità è consumato dagli impianti (sono poco più di 2.400 in tutta la Svizzera tra sci-lift, seggiovie, funivie e teleferiche), il 32% dall’innevamento artificiale e il 13% da altri servizi, tra cui la ristorazione nelle aree sciistiche.