Claro

Un libro di memorie dedicato ai tre nipoti

Per i suoi 80 anni Giancarlo Bullo ha pubblicato un nuovo volume: partendo dalla tromba appartenuta al trisavolo ha prodotto una ricerca di aeorofoni primitivi, tracciando una storia della famiglia e omaggiando il paese che fu
Giancarlo Bullo con un corno delle alpi nel 2010 a Bénz, sui monti di Claro.
Red. Bellinzona
16.08.2020 10:28

«Il modo di vivere odierno esalta troppo spesso valori molto diversi dal passato. Il nostro tempo è caratterizzato dal volere sempre altro e di più, dal correre, dall’affannarsi, dimenticando spesso di riconoscere quanto si è già ricevuto e di apprezzare quanto ognuno di noi ha». A scriverlo è Giancarlo Bullo, già autore di altre pubblicazioni, nel nuovo volumetto che ha scritto e stampato in occasione dei suoi 80 anni. Lo fa rivolgendosi ai suoi tre nipoti - Marina, Matteo e Lea - a cui dedica il libro intitolato «La tromba del... trisavolo», con l’obiettivo di trasmettere loro la conoscenza delle radici della famiglia, nel paese di Claro. Partendo proprio da quella tromba (o corno) un tempo appartenuta al trisavolo, Giuseppe Ottini nato nel 1873, strumento ora custodito dallo stesso Giancarlo Bullo, ne esce non solo una «piccola ricerca di aerofoni primitivi», come l’autore definisce la propria opera, ma anche un affresco del tempo che fu, e di quel paese sviluppatosi su di un conoide di deiezione a 250 metri di altitudine, e sovrastato dal celebre Pizzo (conosciuto pure come «Visagno») che di metri ne conta 2.727. «Spero così - spiega Giancarlo Bullo - di essere riuscito a trasformare un oggetto tanto semplice, primitivo e funzionale in testimone di un Ticino povero, spesso dimenticato, ora radicalmente cambiato e proiettato verso un futuro migliore».