«Un Mendrisiotto con due poli»

Nel Mendrisiotto tiene banco il tema aggregativo, un argomento che tocca in modo molto diverso Mendrisio e Chiasso, al Distretto servono due poli forti o è più opportuno un Comune unico?
Bruno Arrigoni: «La gestione comunale è negli ultimi 30 anni divenuta vieppiù complicata per ogni singolo Comune. Specialmente per i Comuni piccoli i margini di manovra sono molto ridotti. Infatti i nostri Comuni sono ben gestiti per quanto riguarda l’aspetto amministrativo ma hanno difficoltà nel fare investimenti. Oggigiorno non rimane che aggregarsi per avere una massa critica sufficiente nel gestire ed investire in nuove strutture, in altre parole essere propositivi. Nel Mendrisiotto attuale c’è spazio per due poli forti e diversi tra loro. Dopo questo passo importante e fondamentale, sarà il futuro a dire se la soluzione migliore sarà di avere due poli o uno solo per il nostro territorio. Ma prevedo che sarà musica del futuro lontano. Per trovarci preparati facciamo quindi il primo passo».
Samuele Cavadini: «Mendrisio ha già avuto un percorso aggregativo che ha di fatto costituto una nuova città nel Mendrisiotto. Il lavoro che stiamo facendo è quello di consolidare questo processo restando aperti ad un suo possibile sviluppo futuro. Ritengo tuttavia che il Comune unico sarebbe un passo eccessivo, quanto meno nel medio periodo. Due poli per contro risponderebbero meglio alle esigenze della popolazione garantendo nel contempo un’adeguata efficienza e forza progettuale».
Durante questa legislatura ci sono state gioie e dolori. Quale la più positiva e quale la più negativa a livello comunale?
BA: «Gli ultimi anni della legislatura sono stati caratterizzati dalla pandemia. Le difficoltà maggiori sono state quindi gestire nel miglior modo possibile questo periodo. A Chiasso, forse uno dei pochi Comuni in Ticino, siamo usciti con un credito quadro di 2,1 milioni di franchi a favore della popolazione e delle piccole e medie industrie del nostro territorio. Questo credito quadro l’ho trovato molto significativo in quanto ha riscosso l’adesione di tutti i partiti. Francamente non mi vengono in mente decisioni o situazioni negative che mi hanno creato particolari delusioni politiche. Sotto questo aspetto mi ritengo fortunato».
SC: «Gli aspetti indubbiamente più critici sono stati la gestione della pandemia e gli effetti negativi della guerra in Ucraina con la relativa crisi energetica ed amento dell’inflazione, senza dimenticare la recente siccità. Ritengo tuttavia che Mendrisio sia in grado di superare anche i momenti più difficili perché può contare su una comunità unita e solidale, è da qui che traggo le esperienze positive che si verificano nel quotidiano. Ogni volta che qualcuno si mette a disposizione per l’interesse collettivo trasmette una buona dose di energia positiva che aiuta a superare i momenti più critici».
Moltiplicatori all’opposto: a Chiasso si punta a ridurlo, a Mendrisio si profila un aumento. Che riflessioni ci sono a monte?
BA: «Il Comune di Chiasso basa la propria economia sul settore finanziario. Per attrarre nuove entità dobbiamo migliorare la pressione fiscale. D’altra parte abbiamo un Comune con tantissime strutture sportive, culturali e del tempo libero a favore dei nostri cittadini. Abbiamo sempre detto che la diminuzione del moltiplicatore non deve intaccare il servizio offerto alla popolazione. Nello stesso tempo i cittadini sono confrontati di continuo con aumenti dei premi della cassa malati, dell’energia, dell’inflazione, eccetera. Ci è parso quindi giusto fare uno sforzo a favore della popolazione e delle aziende presenti sul territorio. Devo dire che volevamo fare questo primo passo già lo scorso anno, ma abbiamo preferito aspettare. Oggi ci sembra il momento giusto in considerazione pure dell’attuale fermento edilizio che porterà nuove entità economiche a Chiasso».
SC: «Le considerazione sono di natura finanziaria da un lato e di mantenimento dei servizi alla cittadinanza dall’altro. A Mendrisio, stiamo cercando un nuovo equilibrio che passa anche dalla leva finanziaria, considerando che vi sono state, negli anni, delle importanti diminuzioni del gettito delle persone giuridiche e degli aumenti di spesa non condizionabili dal Municipio (spesa anziani, trasporto pubblico, interessi passivi, energia, materie prime, effetti inflazionistici, ecc.). Va tuttavia ricordato che la città di Mendrisio ha una pressione fiscale fra le più basse se paragonata ad altre città polo, la proposta dell’Esecutivo è di portare il moltiplicatore al 77% dall’attuale 75% garantendo servizi praticamente invariati».
Qual è l’obiettivo principale che vi ponete entro la fine della legislatura?
BA: «Nel comparto ferroviario, oltre alla Scuola di moda che partirà nel 2024, abbiamo altri interessanti progetti che però faticano, per motivi burocratici, a partire. Si tratta di iniziative legati al progetto Gleis4 e sarebbe bello finalmente concretizzare qualcosa sia nella zona della Piccola Velocità sia nel comparto lungo viale Manzoni».
SC: «Vi sono molti dossier che vorremmo concludere in particolare legati al riordino del territorio (Piano direttore, variante di Piano regolatore alla Stazione), necessari per migliorare la qualità del territorio e la sua vivibilità. Inoltre Mendrisio si sta riorganizzando e vorremmo gettare le basi per una nuova struttura della città attraverso un riordino interno e una modernizzazione dei servizi al cittadino grazie anche alla digitalizzazione. Vi sono poi diversi cantieri legati all’edilizia pubblica, strade, percorsi pedonali e spazi pubblici che vorremmo concludere nei vari quartieri. Per questa legislatura il Municipio si è posto 10 obiettivi su più fronti, sicuramente ambiziosi ma non manca la voglia e l’energia di lavorare per definire un futuro migliore».
Nel 2024 ci saranno le Comunali, sarete ancora della partita?
BA: «È un argomento che non ho ancora discusso con il mio partito e la mia famiglia. È ancora prematuro».
SC: «È ancora presto per discuterne, ma da parte mia vi è la disponibilità per una nuova candidatura».