Un mostro si aggira nelle acque del Ceresio

Un gigantesco pesce siluro avvistato nei giorni scorsi a Pian Casoro - Il giallo del barboncino scomparso
Foto Archivio
Red. Lugano
11.10.2016 04:45

LUGANO - I siluri sono una... peste non soltanto nel lago Maggiore, dove ormai si stanno riproducendo in maniera smisurata anche sul versante ticinese, ma le prospettive non sono meno rosee anche nel Ceresio. Già nel 2010, erano state segnalate due catture, ma la notizia più inquietante viene ora da Pian Casoro, in località Campagnora di Figino, tra i pontili Roncone e Torrazza, nel folto canneto in riva al lago. Stefano Coratelli - titolare di un garage e fotografo subacqueo - il 4 settembre, alle 18.30 come attesta il filmato da lui realizzato, mentre stava perlustrando la riva ad una profondità di circa 2 metri, ha visto un pesce enorme, posizionato in una sorta di tana sotto le radici del canneto: un siluro valutato a 180-185 centimetri di lunghezza, con un peso stimato a 65-70 kg. La presenza di questo voracissimo siluro è peraltro confermata da varie constatazioni dello stesso Coratelli: «Ad agosto sono spariti dal canneto vari germani reali e folaghe, che popolavano questo specchio d'acqua. Da vari mesi la zona è completamente priva di persici trota, lucioperca e lucci, che in passato erano notoriamente presenti in modo massiccio; sono rimasti soltanto gardon e savette, che invece prolificano. Vi è anche chi parla di un barboncino scomparso nel canneto mentre giocherellava ad azzannare un pezzo di legno che gli buttavano da riva...». E sulla sua provenienza si fanno diverse ipotesi, ma quella più credibile è che sia giunto dal Verbano attraverso la scala di monta realizzata nel 2014 alla diga di Creva sulla Tresa.

In questo articolo: