Un mulino all’Eurosong: «Volevamo un luogo iconico»

Da Bruzella a Basilea, da Basilea al mondo intero, passando prima da Torino e da San Marino. È il viaggio che ha fatto Gabry Ponte con la sua canzone «Tutta l’Italia», che lo scorso maggio ha portato il Mulino di Bruzella nelle case di mezzo mondo. I telespettatori dell’edizione basilese di quello che probabilmente è il concorso musicale più scenografico e sorprendente dell’anno, l’Eurovision Song Contest, sono stati ben 166 milioni, una buona fetta dei quali ha «ricevuto» la cartolina del mulino momò: il video di circa un minuto andato in onda prima dell’esibizione dell’artista torinese che rappresentava San Marino.
Una pubblicità potenzialmente ineguagliabile, visto il bacino di persone raggiunte dal video in cui un divertito e affamato Gabry Ponte scopre il mulino e la sua macina insieme alla mugnaia Irene Petraglio, e assapora poi una polenta a (chilo)metro zero. Una pubblicità che ha anche portato visitatori in Valle di Muggio? È quello che ci siamo chiesti, girando poi la domanda a chi si occupa del mulino. A partire dal Museo etnografico della Valle di Muggio (MEVM), di cui il mulino è parte integrante.
Una tappa in più
La risposta è però piuttosto difficile, capiamo immediatamente. Perché non è misurabile, se così vogliamo dire. «In generale è difficile quantificare l’impatto di queste iniziative destinate a un pubblico vasto e che durano abbastanza poco nel tempo», spiega il presidente del Consiglio direttivo del MEVM Silvio Bindella, che ci invita a interpellare la mugnaia Irene Petraglio per capire se i visitatori del mulino dopo la messa in onda a Eurosong sono aumentati, o anche solo cambiati. «Qualche visitatore attirato al mulino dal video con Gabry Ponte c’è stato, ma pochi – esordisce Irene Petraglio –. Le persone che mi hanno detto che sono venute in Ticino apposta perché hanno visto quel video sono state forse 4 o 5; però un po’ di visite da parte turisti che erano già in Ticino e che hanno aggiunto il Mulino di Bruzella alle attrazioni da vedere ci sono state». Ad aggiungere una tappa al tour di una vacanza ticinese già programmata, ci spiega ancora la mugnaia, «sono stati soprattutto svizzero tedeschi e svizzero francesi, già in Ticino ad esempio per scoprire la Vallemaggia, che hanno deciso di venire anche qui». La nostra interlocutrice ci svela poi una curiosità: «Quel video ha suscitato molta curiosità tra le persone della nostra regione, in tanti mi hanno chiesto ad esempio se era stato bello girarlo, come è stata l’esperienza». Incuriositi a nostra volta, poniamo la stessa domanda: com’è stata quella giornata? «Le riprese sono durate un giorno intero, con i preparativi che sono iniziati già verso le 7.30», racconta Irene Petraglio. «Lui, Gabry Ponte, è arrivato verso le 8.30 ed è rimasto poi per tutto il tempo». Una giornata molto piacevole, indubbiamente diversa dal solito, ricorda ancora la mugnaia, ma l’«avventura» è poi proseguita anche nei giorni successivi: «Io avevo saputo chi sarebbe arrivato, quindi con chi avrei girato il video, solo 3 o 4 giorni prima, e poi ho dovuto mantenere il segreto fino al giorno della conferenza stampa».
«Facilmente riconoscibile»
Il segreto però a un certo punto non è più stato tale, con la cartolina del mulino recapitata sostanzialmente in tutto il mondo. «Questo è un luogo molto di nicchia, un po’ come tutta la Valle di Muggio, è stata una bella occasione per mostrare la valle più a sud del Ticino, per mostrare qualcosa che non sia tipico del nostro cantone come può essere la Verzasca o i castelli di Bellinzona. Naturalmente noi qui non abbiamo turismo di massa, ma tutto aiuta per il turismo di nicchia che si persegue nella regione», conclude Petraglio.
È proprio questo tipo di pensiero che ha motivato anche l’Organizzazione Turistica del Mendrisiotto e Basso Ceresio, che ha proposto il Mulino di Bruzella per il video di Eurosong. «Con queste cartoline si voleva trasmettere un’idea di turismo dolce, abbiamo scelto di proporre il Mulino di Bruzella perché desideravamo mostrare un luogo facilmente riconoscibile, iconico, e il Mulino di Bruzella è iconico – spiega la direttrice di Mendrisiotto Turismo Nadia Fontana-Lupi –. Non è facile trovare dei luoghi così, subito riconoscibili, che diano un aggancio forte. È importante che una cosa così parli al pubblico, per noi è stata davvero una bella opportunità». Come lo è stata per altre regioni turistiche ticinesi: le «cartoline» dal nostro cantone trasmesse durante la kermesse sono infatti state 4, una da Bruzella, una da Peccia, una da Morcote e una da Ascona.
