Un nuovo radar tutto per sé

ASCONA – Con la sicurezza non si scherza. Ne è convinto il Consiglio comunale di Ascona che giovedì ha approvato il credito (108 mila franchi, più altri 38 mila per il veicolo da trasporto) destinati all’acquisto di un nuovo radar tutto per sé. Obiettivo: migliorare la situazione su diverse strade, dopo che numerosi cittadini avevano segnalato il proprio disagio a causa dei continui eccessi di velocità e anche dei relativi rumori molesti (in particolare su via Lido e su via Muraccio). Il messaggio del Municipio non è però stato approvato all’unanimità (ci volevano 18 voti favorevoli: i sì sono stati 21, contro 7 no) per una questione di principio. Il PPD, per bocca di Alessio Carmine, ha infatti nuovamente sollevato la questione del passaggio pedonale di via Ferrera (una delle tre strade che costeggiano il comparto delle scuole), il quale, contrariamente agli altri, non è sorvegliato nei momenti di attraversamento da parte degli allievi. I popolari democratici hanno definito tale problematica prioritaria e hanno dunque simbolicamente detto no al nuovo radar di proprietà, giudicando ancora adeguata la situazione precedente. Situazione che vedeva il borgo «dividersi» un apparecchio per la rilevazione della velocità acquistato nel 2012 in comproprietà con altri cinque Comuni e gestito dalla Polcomunale di Locarno. Per poterne disporre era necessario prenotarsi con un mese di anticipo. Condizione che, anche per i limiti tecnici dell’ormai «attempato» apparecchio, secondo il Municipio non era più sostenibile. Da qui la proposta del radar proprio, che – ha sottolineato il sindaco Luca Pissoglio – «avrà uno scopo preventivo. Non vogliamo certamente metterci a far cassetta a spese degli automobilisti. Ma ci è stata segnalata una problematica ed era necessario trovare una soluzione in tempi accettabili».

Quanto alla questione di via Ferrera, il Municipio ha per ora scartato l’ipotesi di affidare la sorveglianza del passaggio in questione ad agenti privati. «Abbiamo però sondato la possibilità – ha chiarito il capo dicastero sicurezza, Tiziano Broggini – di trovare volontari disposti a svolgere tale servizio sia fra i genitori degli allievi delle scuole sia fra i pensionati del borgo (sul modello di quanto avviene a Losone). Ma finora non abbiamo trovato la necessaria disponibilità». L’Esecutivo non se n’è però rimasto con le mani in mano e ancora Pissoglio ha anticipato la conclusione di un progetto globale di moderazione del traffico sulla strada in questione. «Per ora – ha detto, fra l’altro – preferisco non svelarne i dettagli, visto che siamo ancora in attesa dell’approvazione ufficiale da parte del Cantone». Ha però parlato di isole pedonali, divieto di sorpasso e restringimento di carreggiate.
Da segnalare, infine, che durante la serata il Legislativo ha anche approvato all’unanimità i consuntivi 2018, che hanno fatto registrare un avanzo d’esercizio di 146 mila franchi, e il credito di circa 346 mila franchi per la modifica del progetto di riqualifica di piazzale Torre riguardante la foce della Brima.
Applausi per un bimbo e presidenza rosa
Se l’è davvero guadagnata la cittadinanza il bimbo che l’altra sera si è «sorbito» tutta la riunione del Consiglio comunale di Ascona per vedere il Legislativo concedere la naturalizzazione a lui e a tutta la sua famiglia. Come di consueto – nell’ambito di una lodevole tradizione – al termine del capitolo, il sindaco Luca Pissoglio ha dato il benvenuto ai nuovi asconesi e a ognuno è andato un applauso. «Ma questo – ha chiosato il sindaco, al momento di festeggiare il piccolo – è davvero tutto e solamente per te...». Lo stesso Pissoglio ha anche voluto sottolineare come, alla vigilia dello Sciopero delle donne, i partiti del borgo abbiano scelto di affidare le cariche più importanti ad una rappresentativa rosa. Sulla poltrona di primo cittadino al liberale radicale Filippo Ris è infatti subentrata la popolare democratica Michela Pedroli, mentre il ruolo di vice presidente è stato affidato a Nadia Tajana del gruppo LUI. Pedroli ha, fra l’altro, auspicato di tramandare anche in futuro «l’impegno di coloro che ci hanno preceduti fra questi banchi».