«Un passo avanti nel sostegno alla cultura»

BELLINZONA - Da oggi gli investimenti nel settore culturale potranno contare su una pianificazione pluriennale. Nelle scorse settimane si è conclusa, con la firma dell’ultima intesa, l’elaborazione dei nuovi accordi triennali di collaborazione tra il Cantone, i maggiori Comuni ticinesi e alcuni operatori culturali attivi nel loro comprensorio per il sostegno alle attività culturali con orizzonte 2021. L’operazione, presentata ieri a Bellinzona, intende garantire e consolidare l’offerta culturale promossa nelle varie regioni del Cantone, nonché permettere agli enti promotori di pianificare la loro attività su base triennale. Un sodalizio che, come ha indicato il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) Manuele Bertoli «rientra a pieno titolo tra gli obiettivi della Legge sul sostegno alla cultura del 2013, proprio nell’intento di coordinare gli indirizzi e di concordare una strategia comune degli enti e istituzioni che promuovono e sostengono attività culturali in Ticino». Dopo Chiasso e Ascona, i primi a firmare l’accordo già nel 2018, l’iniziativa ha interessato anche i comprensori di Lugano, Locarno e Bellinzona. È inoltre prevista la conclusione di un’intesa con Mendrisio «nel corso dei prossimi tre anni» ha specificato ancora Bertoli. Per poi proseguire: «Il fatto di avere un partenariato forte con i Comuni più importanti è per noi sicuramente un passo avanti e, di fatto, consacra quanto si è voluto fare in passato e che speriamo in futuro si possa portare avanti in modo ancora migliore». Per poi porre l’accento sul ruolo della cultura nella società, che rimane «un obiettivo estremamente importante». Va ricordato, ha proseguito il direttore del DECS che «la Legge fissa come obiettivo quello di sostenere le arti e la progettualità artistica, nonché di salvaguardare il patrimonio che abbiamo su tutto il territorio e di promuoverlo in maniera diversificata».
Cinque gli accordi sottoscritti dal DECS con un impegno finanziario annuo complessivo di quasi 1,5 milioni di franchi, finanziati con il Fondo Swisslos, a favore appunto di operatori culturali attivi sul territorio del Cantone. «Non abbiamo aumentato le cifre rispetto a quanto storicamente dato finora» ha da parte sua sottolineato la direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari del DECS Raffaella Castagnola. Un altro elemento sul quale la Castagnola ha posto l’accento è «il momento di dialogo particolarmente proficuo avuto con le città, grazie al quale è stato possibile approfondire la riflessione anche sugli obiettivi futuri e di conseguenza sulle strategie culturali da portare avanti». Il Dipartimento inoltre specifica che le associazioni e gli altri enti culturali non compresi negli accordi potranno continuare a richiedere il sostegno del Cantone su base annuale, come da prassi consolidata. Oltre a sostenere una sinergia tra Cantone e Comuni volta a rafforzare l’offerta culturale sul territorio, il Cantone «garantisce la libertà di espressione artistica e sostiene la diversità culturale» ha indicato ancora Bertoli, nello spiegare come lo scopo rimanga sempre «la qualità dell’offerta». Per poi specificare l’importanza del settore culturale: «Spesso è ritenuto inutile, ma ha molto da offrire alla popolazione. Magari non in termini strettamente economici, sebbene la cultura crei anche economia, ma soprattutto in termini di appagamento personale, sia per noi che per chi ci visita». E a questo proposito il direttore del DECS ha ricordato come con il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) sia in discussione l’allargamento del concetto di Ticino Ticket all’ambito della cultura.
Nell’esporre le attività culturali sostenute nel proprio Comune, la direttrice musei civici di Ascona Mara Folini ha posto l’accento su come la sicurezza di un sostegno a medio termine permetta «una tutela del lavoro degli operatori del settore». Da parte sua invece il municipale di Bellinzona Roberto Malacrida ha salutato positivamente l’investimento finanziario negli eventi culturali e ricreativi che «aiuta il cittadino a essere più felice e la felicità individuale favorisce la convivenza». Il vicesindaco di Locarno Paolo Caroni ha poi spiegato come la politica culturale della propria città, «sia stata oggetto di grande attenzione da parte del Municipio in particolare negli ultimi anni e soprattutto in ambito museale». Il direttore della Divisione cultura di Lugano Luigi Maria Di Corato ha invece salutato «con entusiasmo l’accordo appena concluso che in particolare ottimizza le risorse esistenti, in un settore dove già risultano limitate». Il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni ha poi ricordato che «negli anni ‘80 siamo stati tra i primi comuni ad avere un dicastero cultura, a dimostrazione di come sia da sempre un tassello importante della nostra strategia politica».