Valle del cassarate

Un passo decisivo per il ponte di Spada

Sì convinto della Commissione della gestione del Gran Consiglio alla costruzione del collegamento fra Dino a Cagiallo, atteso da più di un secolo - Intanto a Cadro sono quasi terminati i lavori per la passerella di Cossio: mancano solo i parapetti
Come potrebbe essere il ponte di Spada.
Federico Storni
08.09.2021 06:00

E un altro passo nella direzione giusta le passerelle per la mobilità dolce del Luganese l’hanno fatto. Ieri il ponte di Spada - la passerella ciclopedonale che collegherà Dino e Cagiallo (e dunque Lugano e Capriasca) permettendo di scavalcare l’omonima ed erta valle - ha incassato un nuovo sì convinto: la Commissione della gestione del Gran Consiglio ha supportato all’unanimità la necessità di realizzarlo. Intanto, poco più in là e pochi giorni fa, la passerella ciclopedonale di Cossio in territorio di Cadro è stata svelata dopo mesi di lavori e il nuovo tratto è quasi pronto per essere inaugurato. Lo sarebbe già stato, ma la crisi delle materie prime sta provocando ritardi non previsti per uno dei suoi elementi: i parapetti.

In cantiere l’anno prossimo?

Il ponte di Spada è sia un’opera di cui si parla da oltre cent’anni (prima come collegamento tranviario, poi automobilistico) sia - nella sua ultima incarnazione - il collegamento mancante per chiudere l’anello dei percorsi ciclopedonali attorno alla valle del Cassarate. «Mancava proprio la congiunzione delle due sponde», ha detto il granconsigliere Lorenzo Jelmini, relatore del rapporto, definendo il progetto «molto positivo» per la mobilità lenta.

La nuova passerella è stata progettata dal team composto da Ruprecht Ingegneria, Messi & Associati e Moro & Moro, che aveva vinto il relativo concorso nel 2018. Nel frattempo, inoltre, si è anche deciso di realizzare un’altra passerella in località Sarone a Lugaggia. Passerella che sostituirà un collegamento già esistente ma non adatto alle bici. L’intenzione è di iniziare a costruire nel 2022: si stima ci vorrà un anno per Spada a otto mesi per Sarone. Realizzare le due passerelle costerà 8,7 milioni di franchi, di cui 2 a carico della Confederazione, 2,8 a carico dei Comuni che fanno riferimento alla Commissione regionale dei trasporti del Luganese e 3,9 a carico del Cantone: quelli oggetto del recente rapporto della Commissione delle gestione.

Un giro che non esisteva

Fra un paio d’anni, dunque, l’anello ciclopedonale potrebbe essere completato. Un anello che, prima del 2017, manco esisteva. Percorriamolo idealmente: partendo da Dino ci ritroveremo attraverso le passerelle Spada e Sarone prima a Cagiallo e poi a Lugaggia, a due passi dall’imbocco dell’apprezzata ciclopedonale sul percorso del vecchio tram che porta a Canobbio (inaugurata proprio nel 2017). Superato Canobbio - che pure di recente ha messo in sicurezza il percorso ciclabile sul suo territorio, scendiamo a Cornaredo (vedi box a lato) e ci immettiamo in un altro vecchio percorso del tram: quello che sale a Cadro, via Pregassona e Davesco. Un tracciato a cui la Città di Lugano ha messo mano nell’ultimo anno, rendendone più facile la percorrenza per le due ruote e creando un percorso lontano del traffico nel tratto dell’incrocio per il piano della Stampa.

Percorso creato grazie alla realizzazione di due passerelle: una, Favadin, creata ex novo, e l’altra, Cossio, ricavata sfruttando i piloni della vecchia passerella del tram, crollata da tempo. E proprio a quest’ultima sono stati tolti i ponteggi pochi giorni fa. È quasi pronta per l’inaugurazione, ci fa sapere la capodicastero Spazi urbani di Lugano Karin Valenzano Rossi, ma mancano ancora i parapetti. Un ritardo dovuto alla difficoltà di avere le forniture di materie prime necessarie alla loro realizzazione a causa della pandemia. «Spero non ci vorrà ancora molto», ha commentato la municipale.

Bypassare Cornaredo

Seppure il collegamento già sia possibile, a oggi non vi sono ancora percorsi completamenti dedicati alla mobilità dolce che connettano le due vecchie linee del tram attraverso Cornaredo. Bisognerà attendere lo sviluppo del nuovo quartiere. Alcuni collegamenti ciclabili sono già disegnati (ma la procedura d’approvazione viaria è stata colpita da ricorsi), mentre altri sono ancora da disegnare: in particolare quello che collegherà il nuovo quartiere alle scuole di Trevano.