Mendrisiotto

Un piano per il Serpiano: esbosco e rinascita

Sulle pendici del San Giorgio è finita la conta dei danni legati al maltempo: gli ettari di bosco distrutti sono 25 – Un sopralluogo ha consentito di definire le linee guida per gli interventi da attuare che prevedono sia la liberazione dal legname, sia nuove piantumazioni
©CdT/Gabriele Putzu

Circa 25 ettari di bosco distrutto (pari a 250.000 metri quadrati) anzi, per dirla con le parole di Sanzio Guidali dell’Ufficio forestale del sesto circondario e responsabile del settore San Giorgio «venticinque ettari di bosco sono per terra». È questo il dato emerso grazie alle ulteriori misurazioni con il drone fatte nel comprensorio del Serpiano per quantificare i danni provocati dal maltempo del 12 luglio. Una superficie molto vasta su cui bisognerà intervenire. Vista l’estensione dell’area per capire come e quanto agire negli scorsi giorni è stato organizzato un sopralluogo con svariati esperti. «Liberare il bosco da tutto il legname caduto al suolo è quasi impensabile», aveva ammesso la scorsa settimana Patrick Luraschi, a capo dell’Ufficio forestale del sesto circondario.

Dove sì e dove no

Cosa è emerso dall’incontro? «Abbiamo rilevato sostanzialmente tutte le zone colpite dagli schianti – spiega Guidali -, a tratti abbiamo a che fare con porzioni di bosco totalmente a terra, in altri punti con cadute diffuse. Una decisione definitiva e precisa sul da farsi ancora non c’è, ma verosimilmente con gli interventi ci concentreremo soprattutto sulla zona del tratto stradale tra l’hotel Serpiano e la funivia e sulla zona dell’Alpe di Brusino». Quest’ultima è una delle aree maggiormente danneggiate dal maltempo (in particolare dai forti venti di Scirocco), basti pensare che in alcuni punti in passato di fitto bosco ombreggiato e fresco apprezzato dai viandanti oggi si può ammirare una vista sostanzialmente aperta su Morcote, aggiunge il nostro interlocutore.

Ci si concentrerà inoltre lungo i sentieri escursionistici (per la loro messa in sicurezza) e laddove il bosco svolge una funzione di svago. Si eviterà infine di intervenire dove non sono presenti pericoli naturali, così facendo gli alberi a terra potranno anche favorire il ringiovanimento naturale proteggendo le piantine dagli ungulati.

Doppia azione

L’idea è di procedere con interventi di doppia natura: «Da una parte toglieremo il legname schiantato, dall’altra effettueremo delle ricostruzioni del bosco, vale a dire che faremo delle piantagioni e delle recinzioni. L’allontanamento del legname caduto sarà probabilmente fatto già il prossimo inverno, trattandosi di faggio è importante intervenire rapidamente per non compromettere la qualità del legno, le piantagioni potrebbero seguire in primavera, ma occorrerà studiare prima un progetto dettagliato». Un progetto che dovrebbe essere promosso o dal Comune di Brusino o dal Patriziato e che godrà di sensibili sussidi cantonali e federali.

Novazzano e Stabio

Dei danni provocati al Serpiano dal maltempo di luglio vi abbiamo raccontato qualche giorno fa. Perché delle conseguenze del temporale di poco più di un mese fa in quel comprensorio si era fino a quel momento parlato poco, molto meno dei danni causati altrove nella regione. Il Serpiano non è però la sola area colpita duramente di cui si è sentito parlare poco. «Nel Basso Ceresio – conclude Guidali – ho appena fatto un sopralluogo nei boschi tra Bissone e Campione d’Italia e anche lì il legname a terra à davvero ingente». Nel Mendrisiotto sono inoltre state particolarmente colpite dal forte temporale del 12 luglio anche le zona di Novazzano e Stabio.

Anche a Novazzano, come detto, il maltempo ha lasciato il segno. Ad essere colpite, in particolar modo, sono state tre zone. In quella chiamata Boschetto a farne maggiormente le spese è stato il nuovo sentiero, realizzato negli ultimi mesi. Il terreno è infatti franato e alcuni alberi caduti, uno di grosse dimensioni, hanno costretto il Municipio a vietarne le passeggiate. Colpito anche il tratto di pista ciclabile in località Bassano: anche in questo caso si è verificato un piccolo franamento oltre ad alcuni danni provocati dall’erosione dell’acqua. Il percorso, dopo le opere di ripristino del caso, è ora nuovamente agibile. Conta dei danni, infine, anche alla Pauzella dove decine di alberi sono caduti al suolo.

Per quel che riguarda Stabio, invece, ad essere stato maggiormente colpito è stato il bosco di Rodero che si sviluppa sul confine di Stato. Anche in questo caso sono numerosi gli alberi caduti e il Municipio ha dato mandato a uno studio d’ingegneria affinché venga allestito un piano di risanamento. In misura minore, ci viene fatto sapere, è stata colpita anche la zona boschiva in località Bella cima.

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