Interreg

Un po' a sorpresa la funicolare di Lanzo ha rinunciato ai fondi italo-svizzeri (per questo giro)

Il progetto per il rilancio dell’impianto che collegava il Ceresio alla valle Intelvi non ha partecipato al bando per accedere ai fondi Interreg - Il presidente del Comitato: «Ci concentriamo su altre possibilità per sistemare in parte la stazione a monte e avviare il museo»
© CdT / Gabriele Putzu
Anna Campaniello
Anna Campaniello
24.06.2025 06:00

Il Comitato per il recupero della funicolare che collega Santa Margherita e Lanzo d’Intelvi rinuncia al bando Interreg per ottenere i fondi per il rilancio dell’impianto, fermo da quasi 50 anni. L’obiettivo era di presentare il progetto nella seconda finestra di apertura del piano italiano e svizzero, ma i termini sono scaduti e l’idea è stata accantonata. «Ci concentriamo su altre possibilità», fa sapere il presidente Adalberto Piazzoli.

Un «luogo del cuore»

Nei mesi scorsi, il Comitato aveva lavorato per mettere insieme una cordata, con partner italiani e svizzeri per definire un progetto che potesse avere i requisiti per ottenere i fondi riferiti al capitolo «potenziamento di infrastrutture di mobilità sostenibile». Nel frattempo, per il recupero si è impegnata attivamente la Regione Lombardia, mentre è stato avviato un percorso anche con il Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano. E proprio su queste opzioni, a sorpresa, i promotori del progetto di recupero hanno deciso di puntare, mettendo da parte l’idea di una collaborazione diretta con la Svizzera per i fondi del piano Interreg.

«Innanzitutto – spiega Piazzoli –, è bene precisare che la domanda Interreg può essere avanzata solo dal proprietario del bene che, com’è noto, nel caso della funicolare di Lanzo è Regione Lombardia». «Per quello che ci riguarda – prosegue Piazzoli -, come Comitato abbiamo deciso di dare seguito immediato allo straordinario successo di pubblico che il concorso “I luoghi del cuore” del Fai ha riscosso». La funicolare Lanzo-Santa Margherita è stata inserita nell’elenco delle realtà che potevano essere votate come “luogo del cuore” in un apposito concorso del Fai. Le preferenze raccolte dalla struttura ferma da mezzo secolo sono state più di 6.500. Un numero di voti che ha portato l’impianto al confine tra Lombardia e Ticino al 15.esimo posto tra le location lombarde e al 70.esimo assoluto su 4.mila luoghi proposti in Italia Grazie a questo risultato, il Comitato potrà partecipare a un’ulteriore iniziativa del Fai. «Il bando, con questo successo, ci consente di concorrere a un contributo di 25mila euro che potrebbe essere erogato entro la fine dell’anno – spiega il presidente Piazzoli -. Un tempo breve, diversamente da quanto previsto dall’Interreg, che ha un iter molto più lungo e articolato per i finanziamenti».

In vista della partecipazione al piano Interreg, il Comitato aveva già studiato un primo progetto di intervento per il ripristino delle stazioni a monte e a valle dell’impianto. «Se otterremo il contributo del bando del Fai – spiega il presidente del Comitato -, unendoli a quelli già stanziati da Regione Lombardia e non ancora spesi, contiamo di sistemare almeno parte della stazione a monte e di avviare il museo della funicolare».

«intanto andiamo avanti»

Il sogno di accedere anche ai contributi previsti dai piani di collaborazione tra Italia e Svizzera non è del tutto abbandonato. «Esiste comunque la possibilità di presentare la domanda nella terza finestra Interreg che presumiamo sarà aperta nel 2026 – spiega Piazzoli -. Il tema della mobilità transfrontaliera è centrale nei rapporti italo-svizzeri, come conferma la nostra partecipazione al tavolo di lavoro di Regio Insubrica sui trasporti. Noi intanto andiamo avanti: ora partiamo con il museo e aspettiamo che Regione Lombardia stanzi le prime somme per finanziare la progettazione definitiva del ripristino vero e proprio dell’impianto».

Al via anche le opere complementari che fanno parte di un piano più generale di rilancio della zona. «L’Autorità di Bacino del Ceresio sta avviando i lavori della ciclopedonale da Osteno e il ripristino del pontile di Santa Margherita – conclude il presidente del Comitato -. Dopo decenni di immobilismo qualcosa faticosamente dalla parte italiana comincia a muoversi. Se le autorità cantonali, il Comune di Lugano e la Navigazione vorranno darci una mano, noi siamo qui». E c’è già una prossima data per un possibile incontro. «Aspettiamo tutti i sostenitori del progetto, italiani e svizzeri – invita Piazzoli -, al nostro quarto open day il prossimo 16 agosto al Belvedere di Lanzo d’Intelvi».

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