Un quartiere da salvaguardare

La Società ticinese per l'arte e la natura ha chiesto al Municipio di Lugano di proteggere Montarina, comparto sopra la stazione ferroviaria pensato agli inizi del Novecento dall'architetto Americo Marazzi come una "city garden" inglese
Uno degli edifici costruiti nel Novecento dall'architetto luganese Americo Marazzi
Red. Online
26.05.2017 06:05

LUGANO - Il quartiere Montarina (sopra la stazione ferroviaria) dovrebbe essere tutelato nel suo complesso. Ne è convinta la Società ticinese per l'arte e la natura (STAN) che ha chiesto al Municipio di Lugano di proteggere il comparto istituendo una zona di pianificazione. «La legge sullo sviluppo territoriale – ci spiega Paolo Camillo Minotti, membro del Consiglio direttivo della STAN – offre la facoltà ai Municipi di adottare tale misura per porre delle limitazioni temporanee all'edificazione, nell'ottica, appunto, di una revisione delle norme pianificatorie». «Nell'approvare il perimetro di valorizzazione (che garantisce una maggiore tutela degli spazi verdi, ndr) – aggiunge – anche il Consiglio di Stato ha sottolineato l'importanza di tale area, invitando il Municipio di Lugano ad aggiornare il Piano regolatore».

Quando nei primi anni del Novecento l'architetto Americo Marazzi aveva immaginato il quartiere si era ispirato alle «city garden» inglesi. Nel comparto sono presenti diverse ville o case unifamiliari con ampi giardini, alcune delle quali ritenute beni culturali di interesse cantonale. Meriterebbero di essere tutelate, secondo la STAN, anche la villa ex Walti, progettata nel 1959 dagli architetti Alberto Camenzind e Bruno Brocchi, e l'ex villino Farner, edificato nel 1914 da Carlo Rezzonico di Porza. Così come i fondi su cui sorgono dovrebbero venire inseriti nel perimetro di valorizzazione che già comprende gli altri mappali del quartiere Montarina.

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