Un quartiere dormitorio? Non più: ora c'è Al Cortiletto

Lo spazio c’è, chi garantirà la sua apertura e contribuirà a mantenerlo vivo anche. A mancare in un certo modo per ora sono i contenuti. Ma non perché il progetto non sia stato studiato nei dettagli, bensì perché la sua peculiarità è che a definirne i contorni sarà il tempo, o meglio i desideri e le necessità di chi lo utilizzerà. Tra pochi giorni il quartiere di Genestrerio inaugurerà la propria Portineria di quartiere. Accadrà sabato 28 ottobre alle 10, con un evento ufficiale di cui faranno parte anche un rinfresco e una castagnata.
La Portineria di quartiere di Genestrerio avrà la sua sede nella Casa dei poveri, in piazza Baraini 9c. Si chiamerà Al Cortiletto, un nome che richiama le caratteristiche esterne dello spazio che la accoglie. Il progetto è nato su volontà del Dicastero politiche sociali e di genere di Mendrisio che ha accolto delle richieste giunte direttamente dalla popolazione. A coordinare la Portineria sarà tuttavia Pro Senectute.
«Al Cortiletto è nato nell’ambito del progetto Quartieri solidali, che intende promuovere micro-progetti di quartiere con l’obiettivo principale di rafforzare il tessuto sociale e la rete di solidarietà spontanea dei quartieri stessi – esordisce Tiziana Madella del Dicastero politiche sociali e di genere –. La Portineria è nata tramite un processo partecipativo, a dare il la a un po’ tutto è stata una segnalazione della Commissione di quartiere di Genestrerio che descriveva il quartiere come poco vivace e senza luoghi di ritrovo. Una sorta di paese dormitorio».
Da quella segnalazione di cose ne sono cambiate parecchie: «Abbiamo cercato di capire cosa si poteva fare, partendo da piccole attività puntuali fatte per conoscersi e creare un gruppo di lavoro dedicato». Poi il gruppo ha iniziato a incontrarsi regolarmente, nella sala multiuso. Ma uno spazio più adeguato, perché più intimo e centrale è stato poi identificato nella Casa dei poveri. «Questa Portineria avrà l’ubicazione nel nucleo come sua forza – esordisce Carmine Miceli, responsabile del Servizio Lavoro Sociale Comunitario di Pro Senectute –. L’altra grande caratteristica è che sarà pensata e definita dai cittadini stessi, attraverso le attività che saranno proposte». A contribuire all’apertura saranno due abitanti della zona affiancate da alcune persone che seguono misure di utilità pubblica, vale a dire persone che beneficiano di prestazioni assistenziali. «Partecipando al progetto potranno fare un graduale ritorno nella società, dando ritmo alla loro vita e senso alla quotidianità, oltre che valorizzare le competenze individuali».
Al Cortiletto sarà aperto cinque giorni alla settimana: il martedì e il venerdì tra le 9 e le 11.30, il mercoledì e giovedì tra le 15 e le 18 e il sabato tra le 10.30 e le 12.30.