Un sasso che ci fa sentire più svizzeri

Dallo sguardo di divertita sufficienza all’entusiastica passione. È decisamente cambiato, negli ultimi anni, l’atteggiamento di molti ticinesi verso il lancio del sasso, disciplina tipicamente confederata, nata nell’agosto del 1805, sul prato di Unspunnen, a Interlaken, come mezzo di coesione nazionale dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione francese e dell’invasione delle truppe napoleoniche. Da allora la pietra (quella originale pesava 83,5 chilogrammi) è entrata a far parte delle più radicate tradizioni elvetiche.
Oggetto di «rapimenti»
Tanto da diventare anche bersaglio di veri e propri «rapimenti» (nel 1984 fu il movimento separatista giurassiano dei Bélier a farla sparire – la restituirono nel 2001 –; nel 2005 un nuovo furto, i cui autori non sono mai stati identificati). Fatto sta che lanciare il masso il più lontano possibile è diventata una questione di orgoglio per molti svizzeri. Un’appassionante sfida che, fino a qualche anno fa, infiammava solo gli animi di oltre San Gottardo. Ora però, con dimensioni un po’ diverse, la disciplina si sta facendo strada anche al sud delle Alpi e nel Locarnese in particolare. Qui, ad Ascona, il municipale del borgo nonché presidente del Gisa Club, Tiziano Broggini l’ha importata con successo.
Rimembranze bernesi
«Quando lavoravo a Berna – racconta lui stesso al Corriere del Ticino – ho sperimentato direttamente la passione suscitata dal lancio del sasso. Spesso il sabato pomeriggio ci si dava appuntamento per gare di tiro, seguite da sfide con la pietra e il tutto culminava con la canonica grigliata. Mi è poi capitato spesso di seguire con entusiasmo varie Feste federali». Un interesse che Broggini ha portato con sé al suo rientro in Ticino. «All’inizio non sapevo che riscontro avrei avuto, però mi son detto che valeva comunque la pena tentare. E la cosa ha funzionato, considerando che alla prima edizione (quest’anno siamo alla nona, ndr.) i partecipanti erano una novantina e oggi si arriva a toccare i 120/130». Confederati, certo, ma anche molti ticinesi e stranieri, con una buona rappresentanza dall’Italia. Fra lanciatori, poi, vi è sempre un’alta percentuale di donne.
Dal greto della Maggia
«I sassi che utilizziamo – racconta ancora l’ideatore della competizione asconese – sono andato a cercarmeli sul greto del fiume Maggia». La tradizione confederata, dunque, combinata con la materia prima locale. La pietra destinata agli uomini pesa 22 chili e 140 grammi. Il record di lancio dei campionati ticinesi è, almeno per ora, fissato a 6 metri e 12 centimetri. Alle signore, invece, tocca un masso di 7 chili e 50 grammi, che è già stato scagliato a 5 metri e 48 centimetri di distanza. Per sapere se i due primati saranno migliorati non resta che attendere l’edizione 2020 della competizione, in programma, come sempre sul lungolago asconese, domani dalle 15 alle 19.15 (in caso di cattivo tempo è previsto il rinvio della manifestazione a domenica 9 agosto).
L’ombra della pandemia
«Ovviamente – prosegue Tiziano Broggini – quest’anno è stato necessario modificare la macchina organizzativa, tenendo conto di tutte le misure di sicurezza sanitarie in seguito al coronavirus». I partecipanti dovranno dunque rispettare un severo regolamento di gara e anche il pubblico sarà chiamato a mantenere la necessaria distanza sociale. «Sarà, insomma – aggiunge il nostro interlocutore – un’edizione un po’ particolare, in attesa di poter – speriamo in modo normale – festeggiare il decennale. Abbiamo già fissato la data della ricorrenza: sarà nel fine settimana del 7 e 8 agosto 2021». Chi volesse invece partecipare già quest’anno, non ha che da presentarsi direttamente sul posto, dove saranno effettuate le iscrizioni (totalmente gratuite, grazie agli sponsor). L’unica condizione è quella di aver compiuto i 18 anni. La competizione, come dicevamo, è aperta anche alle donne, che nelle ultime edizioni si sono dimostrate quasi più agguerrite degli uomini. La premiazione dei Campionati ticinesi 2020 si svolgerà, sempre sul lungolago asconese, alle 19.30.