Una “autostrada” d'acqua verso il Ceresio

LUGANO - A partire dal 17 marzo sparirà l'ultimo ostacolo alla risalita di alcune specie ittiche tra la foce del Po sull'Adriatico e il lago di Lugano. A quella data, come ha riferito negli scorsi giorni il Corriere della Sera, verrà inaugurata la scala di risalita per i pesci realizzata accanto alla centrale idroelettrica Enel in prossimità della diga artificiale di Isola Serafini, nel tratto fra Cremona e Piacenza del principale corso d'acqua italiano.
Per il Ceresio si tratta di una notizia sicuramente di un certo rilievo perché si può tradurre con il potenziale arrivo di specie un tempo frequenti alle nostre latitudini, come l'anguilla, sparite a causa proprio delle barriere artificiali realizzate lungo i loro percorsi migratori. In parole povere l'apertura della nuova scala di monta significa che tornerà agibile un'«autostrada» d'acqua lunga ben 580 chilometri, così come lo era 55 anni fa, ossia fino al 1962 anno di costruzione della citata diga che interruppe bruscamente le annuali migrazioni di specie come la cheppia, il cefalo calamita, ma soprattutto lo storione e, come detto, l'anguilla, che risalivano le acque del Po per arrivare al fiume Ticino e per alcuni sempre più su, fino al lago di Lugano, per cacciare, riprodursi, sfuggire ai predatori o all'inquinamento.
La scala è stata realizzata nell'arco di un paio d'anni con un investimento di circa 7 milioni di euro in parte finanziato dall'Unione Europea, dalle Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna e dall'Enel, che tra l'altro verrà utilizzato anche per finanziare il ripopolamento e il monitoraggio di alcune specie, in collaborazione con il Parco del Ticino.
Tutti i dettagli a pagina 12 del Corriere di oggi.