Locarno

Una cordata di artigiani per far risplendere l’Astrovia

Alcuni professionisti della regione pronti a scendere in campo per risanare e ampliare il percorso lungo la Maggia - Il sentiero didattico, inaugurato nel 2001, al centro di una recente interrogazione alla Città a causa del suo stato di degrado
© CdT/Archivio
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
27.08.2020 06:00

Negli anni hanno decisamente perso il loro splendore stelle e pianeti protagonisti dell’Astrovia di Locarno. Tanto che la presenza del percorso didattico lungo i fiumi Maggia e Melezza è ormai sconosciuta ai più. Il sentiero, inaugurato nel 2001 su iniziativa della Società astronomica ticinese (che poi l’ha donato alla Città), è stato di recente oggetto di un’interrogazione interpartitica (primo firmatario Marko Antunovic, Verdi) al Municipio di Locarno, nella quale si metteva appunto in risalto il suo stato di degrado. Ora, però, la rinascita di quella che era nata come un’attrattiva scientifico-turistica potrebbe avverarsi grazie all’iniziativa privata. Una mini cordata di artigiani locali si dice infatti pronta a scendere in campo per ridare splendore all’Astrovia locarnese, assumendosene anche le spese.

A caccia di interattività

Portavoce dei professionisti che hanno deciso di interessarsi ai destini del percorso è Lorenzo Rossi, titolare a Losone di un’azienda di stampa digitale in grande formato, insegne, cartellonistica, fresatura, taglio e incisione. «Si tratta sicuramente – spiega al Corriere del Ticino – di una proposta didattica molto interessante. Purtroppo, però, negli ultimi anni la sua manutenzione è andata scemando e maleducati gesti di vandalismo hanno fatto il resto. Noi siamo però pronti a mettervi mano gratuitamente per farla tornare attrattiva, anche in considerazione degli altri interventi di valorizzazione, come la nuova passerella sulla Maggia, realizzati in zona negli ultimi anni».

Telefoni cellulari e codici QR

Non solo. L’idea è infatti quella di andare oltre la forma attuale. «Da un lato – prosegue Rossi – pensiamo sia necessario rendere più accessibili le informazioni astronomiche, dall’altro vorremmo puntare all’interattività. Con le tecnologie attuali, infatti, è diventato possibile dare al visitatore gli impulsi per diventare protagonista di ciò che sta vedendo. Il che sarebbe anche un modo efficace per ‘catturare’ l’interesse delle giovani generazioni». Fra le ipotesi vi è, ad esempio, quella di sfruttare le potenzialità di telefoni cellulari e codici QR, che permetterebbero all’Astrovia di diventare più, diciamo così, dinamica. Senza contare che i mutamenti del territorio potrebbero anche rendere necessario lo spostamento di qualche postazione.

Promotori da contattare

Ma si tratta ancora di idee allo stato embrionale, che saranno sviluppate a breve termine. «Ora – spiega ancora Rossi – abbiamo intenzione di concentrarci su due aspetti. Da una parte chiederemo un incontro con la Società astronomica ticinese. Sono stati loro gli ideatori del percorso didattico e con loro vogliamo concepire il progetto di rinnovamento, nel cui ambito – oltre alle nuove tecnologie – terremo conto anche dell’evoluzione che in questi vent’anni vi è stata nel settore dei materiali. Inoltre aspetteremo la risposta del Municipio di Locarno all’interrogazione, per poi eventualmente prendere contatto anche con gli altri due Comuni toccati dall’Astrovia (Losone e Terre di Pedemonte, ndr.)». Una volta chiariti tutti i dettagli sarà possibile anche stilare un preventivo dell’intervento.

In scala uno a un miliardo

Il sentiero, lo ricordiamo, si snoda dalla foce della Maggia e prosegue per circa 6 chilometri fino a Tegna. Esso riproduce il sistema solare in scala 1:1.000.000.000 (1 millimetro dell’astrovia corrisponde a 1.000 chilometri nella realtà). La prima postazione locarnese, come illustra il sito internet della Società astronomica ticinese, è dedicata al modello del Sole. Poi il percorso si sviluppa lungo la diga insommergibile del fiume per 1.500 metri fino al modello di Saturno, situato nei pressi del ponte stradale alla Morettina. Qui si attraversa la Maggia e si prosegue sulla sponda destra fino alle Gerre di Losone, all’altezza del golf, dove si trova il modello di Nettuno. Si segue quindi la sponda della Melezza fino alla passerella pedonale. Attraversandola si raggiunge Tegna, dove, ai piedi del campanile della chiesa, l’Astrovia termina con il modello di Plutone. Un vero viaggio fra stelle e pianeti, insomma, che vale sicuramente la pena di recuperare e valorizzare.