Mendrisio

Una doppia crisi tinge i conti di rosso

Le conseguenze economiche della crisi sanitaria si sommano al deficit strutturale del Comune e portano a un Preventivo 2021 che stima un disavanzo di 6,5 milioni - Ma il Municipi o resta fiducioso e decide di non ritoccare la pressione fiscale - La nuova sede AIM deve attendere
Il prato accanto all’ecocentro resta verde: la crisi ha portato il Municipio a ritirare il messaggio per la nuova sede delle AIM. © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
03.11.2020 19:25

A Mendrisio la crisi finanziaria dovuta alla pandemia si è sommata a un deficit strutturale che si protrae da tempo. Quella che ha portato a una situazione «piuttosto preoccupante», come l’ha definita il sindaco Samuele Cavadini - e che nelle cifre si esprime in un disavanzo d’esercizio stimato di quasi 6,5 milioni di franchi e un moltiplicatore d’imposta aritmetico dell'86,9%, di quasi 12 punti superiore rispetto a quello politico - non deve tuttavia essere vissuta come una combinazione fatale. Il sindaco durante la conferenza stampa indetta per presentare il Preventivo 2021 l’ha messo subito in chiaro: «Una crisi può spaventare ma bisogna affrontara con la giusta cautela e tempismo».

Per dirla con altre parole, il Municipio è attento e pronto a intervenire, ma per ora resta «fiducioso che la congiuntura economica possa riprendersi dopo questo momento difficile». Secondariamente non vuole mettere in difficoltà le famiglie che stanno vivendo un periodo complicato optando per un eventuale aumento del moltiplicatore. Per ora la pressione fiscale resta dunque invariata al 75%. «Non riteniamo opportuno ritoccare ora il moltiplicatore - così il capodicastero Finanze Manuel Aostalli - per non toccare la popolazione, perché il capitale proprio è in sensibile aumento e perché l’autofinanziamento è positivo, seppur di poco».

Opere prioritarie?

Paziente, per così dire, il Municipio ha deciso di esserlo anche su un altro fronte, quello che lo vede impegnato nella revisione del Piano delle opere prioritarie. Un aggiornamento legato alle mutate condizioni economiche. Anche in questo caso si è deciso di aspettare. Novità in questo senso ci saranno forse all’inizio della prossima legislatura, ha spiegato Aostalli.

Una crisi da 4 milioni

Torniamo alle cifre presentate oggi. Il disavanzo previsto di 6,49 milioni di franchi è frutto di spese correnti per 88,86 milioni e ricavi per 38,71 milioni. Il fabbisogno di 50,15 milioni è coperto parzialmente con un gettito di 43,67 milioni.

Le ripercussioni negative della crisi sanitaria sulla valutazione del gettito fiscale e delle imposte alla fonte ammontano a 4 milioni di franchi, di cui oltre la metà riconducibili alle persone giuridiche (2,1 milioni). Se non fosse per questi 4 milioni - è stato chiarito - il deficit previsto sarebbe in linea con quello del preventivo precedente. «Significativa per capire come sono cambiate le cose - ha detto Aostalli - è l’evoluzione del gettito delle persone giuridiche, in calo rispetto al preventivo di quest’anno da 15,6 a 11,5 milioni.

Sede AIM in congelatore

Tra gli investimenti previsti nel 2021 spiccano i 10 milioni per l’acquisizione della parte alta del parco di Villa Argentina (ma la questione è tuttora ferma al Tribunale di espropriazione) e i 5,9 per il nuovo autosilo dell’ospedale. È invece stato congelato l’investimento per la realizzazione della nuova sede delle AIM accanto all’ecocentro, in zona Prati Maggi. Pochi giorni fa il Municipio ha infatti deciso di ritirare temporaneamente il messaggio da 14 milioni di franchi, anche a causa delle perplessità emerse in sede commissionale. Dubbi legati alle incertezze attuali sul piano finanziario.

Per quanto concerne le AIM in conferenza stampa è stato presentato anche il loro preventivo per il prossimo anno, che stima un avanzo di 1,87 milioni di franchi.

L’impatto sociale della pandemia

Crisi finanziaria e crisi sociale - perché la pandemia avrà anche un impatto sociale, ad esempio per l’isolamento -, come affrontarle insieme? Si arriverà ad un punto in cui la Città non avrà più le risorse finanziarie per affrontare la crisi sociale? Per Cavadini, sollecitato su questa eventualità, questo non è ancora possibile prevederlo. «I servizi sociali cittadini sono sempre più sollecitati, è vero. Ma dobbiamo ancora capire, e in questo momento non è possibile, quanto saremo chiamati a intervenire finanziariamente. E occorre evidenziare che la mancanza di socializzazione durante la pandemia non richiederà necessariamente interventi finanziari. Abbiamo una struttura di servizi sociali solida e competente. Vedremo se sarà il caso di ricalibrare delle risorse».

Un discorso di ricalibratura - e totale - è invece già certo. È infatti stato deciso di rivedere l’organizzazione del Comune, per capire come ottimizzare servizi e spese. «Così come siamo organizzati è difficile pensare di fare economie» ha concluso Cavadini.