Una flotta di trenini che trasportano emozioni

Il coronavirus non frena la passione per i trenini in miniatura. Ce lo conferma Kurt Baumgartner, responsabile dell’omonima Galleria di Mendrisio divenuta negli anni un tempio indiscusso del ferromodellismo a livello europeo, nonché apprezzato luogo d’incontro per collezionisti e costruttori di modelli ferroviari in scala.
«Come ad altre istituzioni pubbliche e private, questo difficile momento ci ha imposto molte restrizioni – premette subito –, ciononostante i visitatori non sono mancati, sebbene numericamente inferiori al passato anche a causa della chiusura forzata del museo da marzo a maggio. Con l’arrivo dell’estate il pubblico è comunque tornato: in prevalenza si è trattato di ticinesi e in special modo di gruppi familiari, ma anche parecchi confederati e in particolare romandi». Al pari di altre strutture analoghe, anche alla Galleria sono entrate in vigore disposizioni severe che vanno dall’obbligo di indossare le mascherine, sia per i visitatori sia per il personale, al doversi disinfettare le mani all’entrata e registrarsi. «Se all’inizio c’era qualche confederato restio a mettersi la mascherina – rileva Baumgartner – adesso mi sembra che il peggio sia passato e da parte degli ospiti, in generale, c’è più disciplina. Occorre però anche dire che non abbiamo mai dovuto gestire grandi gruppi e di conseguenza non ci sono mai stati quei problemi di forte affluenza riscontrati in altri musei».
I francobolli del gigante
Visitatori a parte, la pandemia non ha limitato la normale attività del museo, che lo scorso maggio ha addirittura aperto al pubblico una nuova sala dedicata alla Posta Svizzera, che riunisce molti oggetti, documenti singolari e curiosità e comprende una collezione di francobolli dedicata ai treni e un’altra di titoli storici di compagnie ferroviarie e petrolifere. «Si tratta di una novità a livello nazionale – spiega il nostro interlocutore – che avremmo voluto inaugurare il prossimo 11 dicembre ma che, per ovvi motivi di sicurezza, siamo stati costretti a rinviare all’anno prossimo. Parallelamente abbiamo messo mano a nuovi plastici ferroviari e sono arrivati alcuni nuovi modelli per la gioia degli appassionati».
Una sbirciata virtuale
È stata invece sospesa, anche per il 2021, la nota borsa ferromodellistica di aprile, che convogliava a Mendrisio decine di esperti del settore e che difficilmente può venir programmata in tempi di pandemia. Da segnalare infine che è entrato in funzione il nuovo sito (www.galleriabaumgartner.ch) che presenta la collezione della Galleria, il calendario delle attività e il nuovo prospetto informativo». Consultando questa nuova documentazione si entra virtualmente in quello che in molti, a ragione, definiscono un piccolo gioiello nel panorama museale cantonale. Una struttura che è sorta laddove c’era un tempo il pastificio «La Spiga», proprio di fronte alla stazione ferroviaria del Magnifico Borgo, grazie all’impegno e alla passione di Bruno Baumgartner (1930 – 2015), un imprenditore petrolifero che ha dedicato la vita all’hobby del trenino e ha voluto mettere a disposizione del pubblico la sua immensa e preziosa collezione. Una missione che, dopo la sua scomparsa, oggi viene portata avanti con altrettanto impegno dal fratello Kurt.
Due chilometri di binari
La GB, con il suo marchio registrato in omaggio alla gloriosa Gotthard Bahn, dal 2000 permette di ammirare una carrellata particolarmente ampia di prodotti delle più prestigiose case del settore (come Märklin, Fulgurex, Hermann, Metrop, Rivarossi e altre), proponendo anche modelli d’epoca rari e spesso unici. Sui suoi 2.320 metri quadrati distribuiti su tre piani, la Galleria offre qualcosa come 2.540 metri di binari e spazio per circa ottomila oggetti d’esposizione, di cui tremila della sola collezione Baumgartner. L’obiettivo, oltre a salvaguardare le collezioni, è quello di promuovere l’hobby del ferromodellismo come passatempo intelligente per piccoli e grandi, proponendo al visitatore modelli di locomotive e vagoni ferroviari, treni giocattolo di latta, plastici ferroviari e diorami, oltre a modelli di navi, automobili e convogli in scala che viaggiano a ritmo continuo su plastici alimentati da energia elettrica prodotta da pannelli solari. Da sottolineare, in particolare, una sezione dedicata ai treni giocattolo (Tin Plate) tra cui spicca il più vecchio esemplare di modello fabbricato dalla Märklin nel 1891. Oppure la famosa locomotiva «Coccodrillo» del 1933, sempre della Märklin, a cui si aggiunge uno spazio dove i più importanti produttori di modelli espongono i loro pezzi più belli e recenti.
Anche armi e carri armati
Che dire poi dell’arrivo del treno dell’imperatore Napoleone III realizzato nel 1856 per la società della ferrovia Parigi-Orleans dall’ingegnere Polonceau con l’architetto d’interni Viollet le Duc, senza dimenticare la mostra «Corazze fragili» dell’ingegner Virgilio Curino (uno dei tanti privati che hanno donato una propria collezione alla Galleria Baumgartner) che presenta modelli in scala delicati ad armi, veicoli e carri armati impiegati dall’esercito tedesco durante l’ultimo conflitto mondiale.
La Galleria Baumgartner è aperta ininterrottamente dalle 9.30 alle 17.30 ogni mercoledì, sabato, domenica e nei giorni festivi.