Progetto

Una funivia per avvicinare Leventina e Alta Vallemaggia

La Delegazione delle autorità costituita dal Dipartimento del territorio ha scelto di puntare su un impianto a fune per collegare le due valli
Il possibile tracciato della futura funivia transalpina tra Leventina e Alta Vallemaggia. © Elaborazione da cartina Swisstopo.ch
Mauro Giacometti
18.08.2022 20:00

Un balzo all’insù da Ambrì verso il crinale del Pizzo Massari, che fa da spartiacque tra Leventina e Vallemaggia, poi una corsa all’ingiù verso il centro di Fusio. O viceversa. Così tra qualche anno Alta Vallemaggia (Lavizzara) e Leventina saranno collegate da una funivia, una delle più lunghe al mondo (si stimano circa 7,5 km di tracciato) e certamente tra le più spettacolari. Il dado è tratto: la Delegazione della autorità costituita dal Dipartimento del territorio nell’ottobre del 2019 per individuare e proporre il collegamento ideale tra Alta Vallemaggia e Leventina ha fatto la sua scelta. La via veloce di contatto tra le due comunità montane, attesa da oltre 50 anni, sarà realizzata attraverso un impianto a fune. Non un tunnel di base tra Rodi e Fusio e nemmeno una strada cantonale di montagna con una galleria monodirezionale ad alta quota, ma una funivia che, «accarezzando» le creste che dividono le due regioni alpine, permetterà in pochi minuti di spostarsi da una valle all’altra. E di ammirare un paesaggio incantevole di cime, laghetti alpini e dighe.

Incontro con Zali

Secondo informazioni raccolte dal CdT, nelle prossime settimane la Delegazione dovrebbe incontrare il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, per illustrargli il lavoro e gli approfondimenti sin qui eseguiti e i contenuti della soluzione individuata: una funivia che dalla stazione FFS di Ambrì si collega, senza soste intermedie, al nucleo di Fusio. Quindi il dossier collegamento Alta Vallemaggia-Leventina passerà sul tavolo del Consiglio di Stato per allestire un messaggio sul credito di progettazione e realizzazione dell’opera che dovrebbe anche ricevere dei sostanziosi contributi federali. Passerà dunque ancora qualche anno, ma entro la fine del ventennio la funivia “transalpina” potrebbe diventare realtà.

Costi e impatto ambientale

A giocare un ruolo determinante sulla scelta di un collegamento a fune tra le due valli sono stati almeno tre fattori: i costi dell’opera, valutati in circa 30 milioni rispetto ai 130 milioni del tracciato stradale con galleria, ma anche l’impatto ambientale, decisamente favorevole alla via aerea rispetto all’asfalto. Senza trascurare le preoccupazioni della Media e Bassa Vallemaggia che ipotizzavano un’invasione di turisti in transito per cercare di evitare le colonne al San Gottardo.

L’apertura di una via di transito a nord, del resto, rappresenta uno dei punti qualificanti del Masterplan Vallemaggia per il prossimo quadriennio. «L’apertura a nord contribuirebbe a unire e rafforzare l’Alto Ticino e andrebbe a costituire il primo tassello per la realizzazione di uno «Spazio alpino Ticinese». Inoltre, agganciarsi all’asse stradale e ferroviario del Gottardo permetterebbe di aprirsi verso la Svizzera interna, aumentando la competitività dell’Alta Vallemaggia sul mercato storico e di riferimento per il Ticino», si legge nel documento programmatorio di sviluppo valmaggese. Non un collegamento stradale, ha deciso la Delegazione delle autorità, ma una funivia da record e con un notevole appeal turistico.