Lugano

Una galleria d'arte, entro? Sì

La neonata associazione GALvuole sfatare il luogo comune secondo cui questi luoghi sono riservati a un’élite di facoltosi – Tecla Riva: «Sono attività che fanno parte del tessuto culturale di una città e sono aperte a tutti» – Da domani una mostra all’Asilo Ciani
© CdT/Gabriele Putzu
Angela Mollisi
16.05.2023 06:00

A Lugano non è cosa rara incontrare una galleria d’arte sul proprio cammino. Può capitare di volgere lo sguardo rapidamente alla vetrina, per poi passare oltre. Oppure che il passo rallenti sino a fermarsi e che si resti lì, un po’ impalati, a crogiolarsi nel dubbio: «Entro o non entro»? Al contrario, un museo o una fondazione sembrerebbero più «invitanti». Ma perché? Il luogo comune recita:«In galleria si entra solo per comprare o vendere». E ancora: «Le gallerie d’arte sono luoghi dedicati a un’élite di facoltosi collezionisti o agli addetti ai lavori».

E proprio le gallerie luganesi hanno deciso di rompere, una volta per tutte, questi cliché. Secondo Tecla Riva, direttrice della Kromya Art Gallery e presidente della neonata associazione GAL, l’attività di compravendita riveste ovviamente un ruolo importante per queste realtà, ma c’è molto di più. «Le gallerie d’arte fanno parte del tessuto culturale di una città insieme a musei, fondazioni, fiere, collezioni aperte al pubblico», spiega. E Lugano non fa eccezione: «L’offerta culturale della nostra città è molto vasta, le gallerie ne sono parte imprescindibile sono luoghi assolutamente aperti, nell’accezione più ampia del termine».

Le mostre organizzate a cadenza regolare nelle sedi delle gallerie cittadine intendono coinvolgere un pubblico sempre più vasto, anche grazie alla pubblicazione di cataloghi critici e di monografie degli artisti che rappresentano. Dalla stretta collaborazione delle gallerie d’arte contemporanea con gli artisti, poi, nascono progetti ed esposizioni pensati specificamente per lo spazio che li ospita: un’occasione per ammirare qualcosa che altrove sarebbe difficile trovare.

Inoltre, queste realtà creano connessioni con musei e istituzioni per promuovere gli artisti con cui lavorano. Insomma, le gallerie sono fucine d’arte, e l’arte nasce per essere condivisa. Da questa visione, il 23 gennaio scorso è nata GAL: l’associazione delle gallerie luganesi.

Cultura e turismo

«Da tempo si sentiva la necessità di “fare squadra” per dialogare attivamente non solo tra noi galleristi, ma per creare sinergie con gli enti pubblici, le istituzioni e, soprattutto, il pubblico» osserva sempre Riva. «L’intento di GAL, che oggi conta nove associati, è invitare la gente a vivere le gallerie come spazi che appartengono ai cittadini, così come il LAC, il MASI, il MUSEC, la Fondazione Bally, la Collezione Olgiati e tutti gli attori culturali che operano sul territorio».

Centrale, nella filosofia di GAL, è anche la promozione del turismo culturale, i cui numeri sono in ascesa, soprattutto nell’ambito dell’arte contemporanea. «È un dato di fatto: le persone si muovono verso quei centri caratterizzati da una proposta artistica di alto livello, sono alla continua ricerca di novità e di mete interessanti sotto il profilo culturale» fa notare la presidente. «E qui esiste un’offerta che non ha nulla da invidiare ad altre città». Vanno in questa direzione due iniziative attuate da GAL già a partire dalla sua fondazione: la presenza al Fuorisalone di Milano nel contesto di Lugano Art Parade, ospitata da House of Switzerland e promossa da Lugano Region, Ticino Turismo e Svizzera Turismo Italia, con il supporto della Città di Lugano, e la mostra «Sulla scultura: dal materiale all'immateriale. Arte fra XX e XXI secolo», che verrà inaugura domani all’Asilo Ciani.

«GAL è un vero e proprio esercizio di collettività» rileva Riva. «La creazione di sinergie e connessioni con le istituzioni, gli enti turistici o altre associazioni, sia svizzere sia internazionali, permette di dar vita a eventi e progetti caratterizzati da uno spirito d’apertura e dall’alto valore aggiunto».

È il caso della mostra organizzata a Lugano, aperta fino a domenica 21 maggio. Si tratta di un evento che non solo propone, attraverso l’esposizione degli artisti rappresentati dalle gallerie associate, un percorso di alto livello artistico e scientifico, ma che coinvolge diversi partner e offre un ricco percorso di mediazione culturale.

«La mostra si propone di riflettere lo spirito di GAL: dal vernissage aperto a tutti, all’entrata gratuita per tutta la durata della mostra, sino agli eventi collaterali dedicati a un pubblico il più vasto possibile, con laboratori per bambini e attività adatte alle famiglie e, al contempo, conferenze di approfondimento», conclude Riva. Non resta che approfittare di questa opportunità per scoprire la vitalità del circuito galleristico di Lugano. Un mondo aperto, dove l’arte è (soprattutto) condivisione.

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