«Una lista così non si vedeva da trent'anni»

I deputati Massimiliano Ay e Lea Ferrari saranno accompagnati da Gianfranco Cavalli, Alberto Togni e dal politico di lungo corso Marco Ferrazzini nella lista comunista per il Consiglio di Stato. Una lista frutto dell’alleanza stipulata con il Partito operaio popolare dopo anni di attriti fra i due gruppi. L’accordo, «a differenza degli altri partiti» - come hanno sottolineato durante la conferenza stampa alla Casa del Popolo di Bellinzona - è stato raggiunto anche per quanto riguarda i nomi in corsa per il Gran Consiglio. Al momento sono sessanta i candidati al Legislativo: «La lista più numerosa degli ultimi 30 anni», ha spiegato Ay. «Essere propositivi e coerenti è pagante, in particolare fra i giovani». E giovane, la lista presentata, lo è davvero. «L’età media è di circa 30 anni», ha rimarcato il segretario politico. «Ci sono partiti che si vantano di non avere programmi elettorali. Altri movimenti si vantano invece di avere al loro interno persone che non provengono dalla politica. Noi invece abbiamo sia un programma, sia la passione politica. Siamo l’espressione di una sinistra combattiva ma non estremista. E abbiamo delle competenze maturate in molti anni. Portiamo avanti una lunga tradizione senza la spocchia che si respira in altri settori della sinistra». Ay ha poi ricordato alcune conquiste del partito: «In Parlamento i comunisti sono utili, è questo il dato politico. Siamo attivi costantemente, non come alcune ‘‘meteore’’ che compaiono ogni quattro anni a pochi mesi dalle elezioni». In seguito, sono state elencate le tre priorità dei comunisti: «Neutralità, lavoro e servizio pubblico». Ma anche scuola, giovani, ecologia e agricoltura. Il segretario politico ha specificato « l’impostazione anti-europeista e anti NATO della lista PC-POP e l’importanza di difendere il servizio pubblico contro liberalizzazioni e privatizzazioni».
Oltre i personalismi
Da parte sua, il segretario politico del POP Gianfranco Cavalli ha spiegato i motivi dell’alleanza («siamo stati capaci di andare oltre i personalismi e le divergenze di analisi») e ha ricordato le lotte comuni fra i due partiti, prima di mettere l’accento sul tema del lavoro. In particolare ha puntato il dito contro le nuove forme di precariato (i casi Divoora e DPD) e le infiltrazioni mafiose. La deputata Ferrari ha invece sottolineato l’importanza «di un’opposizione propositiva» in Parlamento e le vittorie politiche conseguite dal partito (sovranità alimentare e abolizione del numerus clausus per il «corso passerella»). Togni ha in seguito presentato la piattaforma elettorale comune PC-POP, con «partiti complementari sia su tematiche internazionali, sia locali». Ferrazzini ha dal canto suo ricordato il legame storico con il Partito del Lavoro di Pietro Monetti («grande personalità umana e politica»), per poi motivare la sua presenza nella lista con le «similitudini fra gli anni Settanta e i giorni nostri sia in campo internazionale - con la rinascita dei due blocchi - sia in campo politico ticinese, con l’avvento di tanti piccoli movimenti extraparlamentari».