Sanità

Una lunga storia di lungimiranza racchiusa in un libro-ricordo

Presentato il volume che racconta i 110 anni della Società ticinese per l’assistenza dei ciechi
Valentina Coda
26.04.2022 18:45

Già nel lontano 1911, anno della sua costituzione, la Società ticinese per l’assistenza dei ciechi (STAC) aveva iniziato a esercitare la disciplina della consapevolezza e della lungimiranza. A 110 anni di distanza questi valori, così attuali, sono stati restituiti in parole all’interno di un libro-ricordo, a cura della collega Cristina Ferrari, in occasione del compleanno della società. Durante la presentazione del volume sono emerse anche importanti novità relative ai progetti futuri dell’Associazione Melograno (fondata dalla STAC e dalla Fondazione Tusculum): Melano accoglierà una nuova casa per anziani (la costruzione spetta al nuovo comune di Val Mara), mentre attualmente ad Arogno sta aprendo i battenti un centro di accoglienza diurno basato su un modello sperimentale.

I dettagli

La nuova struttura che sorgerà a Melano sarà la quarta di una rete di altre tre case per anziani (la Casa dei Ciechi, la casa anziani Tusculum e la casa anziani Domus Hyperion), gestite dall’Associazione Melograno, che costituirà un tassello fondamentale della rete di istituti presenti per la regione del Basso Ceresio. Il modello che si sta sperimentando ad Arogno – promosso anche dal Dipartimento della Sanità e della Socialità – è pensato per rivolgersi non solo alle esigenze del comune, ma di tutta la popolazione di Val Mara, oltre a essere «ideale per le regioni periferiche», ha rilevato il direttore dell’associazione Fabrizio Greco. Più nel dettaglio, non sarà una struttura chiusa e con limitazioni all’interno, bensì più conviviale, aperta e che favorirà l’incontro tra ospiti. Ad esempio, «sappiamo che gli utenti del centro diurno conoscono già quelli della casa anziani e viceversa. Si potranno così instaurare delle dinamiche familiari e forse si ricongiungeranno anche persone che non si vedono da tempo. È una sorta di dentro-fuori che si mischia», ha spiegato Greco.

Valorizzare l’unicità

Chiudiamo la parentesi dei progetti dell’Associazione Melograno e torniamo alla presentazione del libro-ricordo che ha coronato la storia ultracentenaria della STAC. Il volume, articolato in quattordici capitoli, ripercorre la storia della società riportando in auge sia voci storiche con un excursus nel passato, sia attuali con racconti e testimonianze di utenti che rafforzano l’importanza delle varie realtà della società ticinese per l’assistenza dei ciechi. Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha parlato di come la Casa dei Ciechi, che comprende anche un reparto protetto Alzheimer e il centro diurno Ceresio, «sia stata capace di offrire servizi pensati su misura per i loro ospiti. L’approccio ispirato alle teorie educative di Maria Montessori, adattate alle specificità dell’anziano, ha permesso di porre al centro dell’intervento la persona, favorendone la maggiore autonomia possibile». Per il municipale Lorenzo Quadri la STAC «rappresenta un valido esempio di quanto la società civile ha saputo fare per assistere le persone non vedenti offrendo loro delle opportunità di vita che vanno oltre alla prestazione sanitaria. Ha anticipato i tempi con delle riflessioni che nemmeno oggi a 110 anni di distanza possiamo dare sempre per scontate»