Una portineria di quartiere come cuore della Montagna

L’aggregazione di Mendrisio è ormai acquisita da tempo. Ciò non toglie che saltuariamente emerge la questione dei quartieri (ex Comuni) ritenuti emarginati e poco considerati rispetto al borgo originario. Le autorità di Mendrisio hanno sempre rimandato al mittente simili critiche, affermando di voler coinvolgere tutti nello sviluppo del nuovo Comune. E l’impegno in questa direzione si vede attraverso diverse iniziative, non da ultimo quella in corso nei paesi della Montagna (Arzo, Besazio, Meride e Tremona). Nell’ambito del progetto «Quartieri solidali», il Dicastero politiche sociali e politiche di genere, in collaborazione con l’Ufficio commissioni di quartiere, «sta portando avanti uno studio sulla qualità della vita nelle località della Montagna che mira a promuovere la coesione sociale e la partecipazione attiva delle e degli abitanti». A illustrarci l’iniziativa è Tiziana Madella, responsabile dell’Ufficio antenna sociale.
Incontri e confronti
«In concreto abbiamo inviato 1.204 questionari a tutti i fuochi dei quattro quartieri della Montagna. In questi giorni sta scadendo il termine per l’inoltro delle risposte» spiega la nostra interlocutrice. I partecipanti hanno dovuto in primo luogo rispondere – in modo del tutto anonimo – a domande personali per identificare le loro caratteristiche. In seguito dovevano, fra l’altro, indicare i legami sociali, la qualità dei vari servizi, le potenzialità e le debolezze del quartiere, la disponibilità a impegnarsi in attività per la comunità.
Sulla base delle risposte, il progetto prospetta diversi obiettivi: promuovere micro-progettualità di quartiere, sostenere le associazioni locali, valorizzare le esperienze di volontariato già esistenti, trasmettere o affinare competenze, favorire l’incontro e il confronto, sviluppare supporti a favore del benessere della popolazione con particolare attenzione ai gruppi a rischio.
Punto di riferimento
Fulcro di eventuali iniziative sarebbe Tremona, in particolare il negozietto del paese che diventerebbe una sorta di portineria: «A livello di quartiere si stanno sviluppando luoghi che offrono servizi che richiamano quelli forniti dai portinai dei condomini cittadini di una volta. Si tratta oggi di luoghi di incontro (chioschi, bar o altri locali) ove sono inizialmente offerti, secondo i bisogni espressi dagli abitanti, alcuni servizi tipici di portineria. In alcuni casi vengono poi anche organizzati momenti di incontro e offerti altri servizi. Questi luoghi vengono chiamati “Portinerie di quartiere” e, se gestiti da una persona di fiducia, nel tempo possono diventare veri e propri punti di riferimento per gli abitanti» si legge nel questionario, un’occasione per tastare il polso della popolazione su questo soggetto.
Da segnalare comunque che nell’ambito di «Quartieri solidali» sono emerse altre tre idee a Ligornetto, a Genestrerio e a Mendrisio.
«engagement-locale»
L’impegno di Mendrisio in questa direzione l’ha portata anche a essere selezionata e finanziata – unica località ticinese – nel progetto triennale nazionale «engagement-locale». L’obiettivo è di «promuovere l’impegno localmente e sul posto, unendo tutti i settori: la cooperazione locale fra società civile, economia e Stato che crea idee, strategie e progetti per la promozione dell’impegno volontario sul posto e con sostegni finanziari e consulenze specifiche. “engagement-locale” si basa sulla capacità delle persone del posto di trovare soluzioni. Sono loro che sanno quali sono le sfide locali più grandi e come affrontarle».