Natura

Una riserva là dove crollò il mondo

La zona attorno alla frana del Motto d’Arbino del 1928 diventerà presto un’area protetta a quasi 1.700 metri di altitudine - Il Municipio ha rimesso in pubblicazione l’incarto a causa di una precedente svista legata alla legge
La devastazione. (Foto Internet)
Alan Del Don
06.05.2019 14:23

ARBEDO - Prima di vedere la luce la riserva forestale del Motto d’Arbino in Valle d’Arbedo deve attendere ancora un po’. Il Municipio ha rimesso in pubblicazione la variante del Piano regolatore per l’istituzione del polmone verde a causa di una svista: nel dicembre 2017 non erano stati fatti gli avvisi sui quotidiani come impone la legge sullo sviluppo territoriale. L’incarto verrà pertanto nuovamente messo a disposizione per la consultazione da venerdì prossimo, 10 maggio, all’11 giugno. Vi è facoltà di ricorrere al Consiglio di Stato. L’obiettivo è quello di dar vita ad un’area protetta di oltre 300 ettari di bosco a 1.694 metri di altitudine che si estenderanno sul 90% della superficie del noto scoscendimento del 2 ottobre 1928.

La riserva presenta almeno due particolarità difficilmente riscontrabili altrove in Ticino. In primo luogo il polmone inviolato abbraccerà la frana caduta 90 anni or sono. Secondariamente, proprio a causa dell’evento, il bosco è relativamente giovane. È cresciuto, in pratica, in modo naturale, senza l’intervento dell’uomo. L’area protetta del Motto d’Arbino è da considerare di medie dimensioni. La più grande in Ticino (e una delle maggiori in Svizzera) è quella formata dalle riserve forestali delle valli di Osogna e di Cresciano: ben 15 chilometri quadrati. È di poco inferiore per dimensioni a quella istituita nel 2007 in Val Cama-Val Leggia (1.578 ettari), la più grande oasi naturale della Confederazione, fatta eccezione naturalmente per il Parco nazionale.

La montagna sputò a valle i primi massi alle 8.45 del 2 ottobre 1928. Ma è alle 15.25 che un boato scosse l’intero Bellinzonese. La frana si produsse sul versante sinistro della Valle d’Arbedo, proprio ai piedi del Motto d’Arbino. Una zona di 2 chilometri quadrati fra la Val Taglio e la Val Pium. Non ci furono vittime. Lo scoscendimento ostruì però il riale Traversagna creando una diga naturale alta 100 metri e dando vita al Laghetto d’Orbello. Il Motto d’Arbino si è risvegliato nel giugno 2009, quando massi di grosse dimensioni si sono staccati dal fronte della frana. «Con immenso fragore, udito a parecchi chilometri di distanza, tutto il versante fra val Taglio e val Pium si sfasciava e precipitava a valle in una immane lavina di blocchi, di alberi, di cascine, avvolti in una densa nube di polvere», si legge sfogliando gli archivi della Società ticinese di scienze naturali.