L’idea

«Una spiaggia dal Ciani al LAC...»

Durante la cerimonia di capodanno a Lugano Alessio Petralli ha presentato una visione per la Città davvero particolare
Un fotomontaggio reso disponibile dallo stesso Petralli.
Gianni Rei
01.01.2019 21:03

LUGANO - Come ogni anno nel corso della tradizionale cerimonia di Capodanno a Palazzo dei Congressi vengono proposte delle riflessioni da parte di politici e non, sul futuro della Città e della regione. E una visione per il futuro di Lugano, questa volta davvero molto particolare, l’ha presentata Alessio Petralli, linguista e direttore della Fondazione Möbius Lugano per lo sviluppo della cultura digitale. Il suo sogno, come ha svelato davanti alla platea del Palazzo dei Congressi, si chiama «Lugano raddoppia» e, in estrema sintesi, propone la creazione di una vera e propria spiaggia in sabbia o meglio ancora ghiaia, lunga poco più di un chilometro, dalla foce del Cassarate al LAC. Una sorta di «Croisette» luganese che consenta al cittadino così come al turista di riappropriarsi del lago e del paesaggio.

Un fotomontaggio reso disponibile dallo stesso Petralli.
Un fotomontaggio reso disponibile dallo stesso Petralli.

Un sogno troppo ambizioso? No, ha spiegato Petralli che prima di dar corpo all’idea l’ha sottoposta all’esame di ingegneri, geologi, urbanisti, ambientalisti e architetti, ottenendo pareri che ha definito incoraggianti. Costo dell’operazione: un centinaio di milioni, la stessa cifra stanziata per la copertura dell’autostrada ad Airolo, per un progetto di riqualifica che potrebbe andare in porto in cinque anni, quando saranno diventati già realtà anche il centro sportivo e degli eventi di Cornaredo con il nuovo stadio e il nuovo palazzetto, il polo turistico e congressuale del Campo Marzio, il mercato coperto in centro, il tram-treno e tanto altro ancora.

«La parola passa ora alla politica – ha aggiunto Petralli – che prima di tutto dovrebbe decidere se il santo vale la candela e se ci sono i soldi per permettersi questo programma. Gli esperti se lo vorranno ci metteranno poi tutto il loro sapere per concretizzare al meglio un nuovo grande spazio in più». Insomma per l’oratore si tratta di «un sogno possibile» per una Lugano che si deve reinventare, superando la cosiddetta «crisi della piazza finanziaria».