Mendrisio

Una vendetta infuocata, «un gesto sconsiderato»

Condannato l’uomo che, nel settembre del 2024, diede fuoco a un copertone dell’auto della compagna – Fiamme alimentate da un sentimento di gelosia che portarono all’evacuazione di 29 persone e alla distruzione di 4 veicoli
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Stefano Lippmann
02.06.2025 15:02

Il movente è apparso fin dal prime battute molto chiaro: «Gelosia e vendetta». Per la presidente della Corte delle Assise correzionali Monica Sartori-Lombardi è stato chiaro anche lo scopo: «Fargliela pagare». A tutto ciò si aggiungono le risultanze emerse dall’inchiesta coordinata dal procuratore pubblico Simone Barca. Il 29.enne italiano residente in Italia comparso questa mattina alla sbarra – prima di compiere gli atti – ha tentato di chiamare una cinquantina di volte la destinataria – sua compagna (o forse ex) – della «vendetta». Non pago, le ha anche scritto messaggi dal tenore inequivocabile: «Avrai il regalo più bello te lo prometto». Quale dono? Incendiarle l’automobile parcheggiata sotto casa a Mendrisio.

È per questi motivi che l’uomo – difeso dalla legale di fiducia Demetra Giovanettina – è stato condannato a 20 mesi sospesi condizionalmente per un periodo di prova di due anni nonché all’espulsione dalla Svizzera per 5 anni. Riconosciuto colpevole, in definitiva, di incendio intenzionale ed entrata illegale.

Ti incendio la gomma, ma...

La notte tra il 19 e il 20 settembre del 2024, nella mente del condannato è andata in scena la personale vendetta. Che gli è costata caro, non solo nei termini della giustizia. Il conto da pagare è salato: oltre 226.000 franchi di danni.

Quella notte il 29.enne è entrato in Svizzera con un solo intento: «Volevo incendiare il copertone della sua auto», parcheggiata in via Carlo Cattaneo a Mendrisio. E così ha fatto: ha dato fuoco a della carta posizionata dietro lo pneumatico dell’auto. Poi la fuga: «Volevo rientrare in Italia – ha risposto alla giudice –. Non ho mai pensato che potesse succedere una cosa del genere». Già, perché in fiamme non è andato soltanto un copertone. In totale sono stati distrutti quattro veicoli e le fiamme hanno intaccato anche la parete del condominio. Un concreto pericolo per l’incolumità pubblica. Basti pensare, a tal proposito, che quella notte sono intervenuti 9 pompieri con tre veicoli e sono state evacuate 29 persone. Due di queste, madre e figlio (di 7 anni) sono stati ospedalizzati a seguito di sintomi da intossicazione.

Ha commesso «un gesto sconsiderato – ha sottolineato Sartori-Lombardi mentre comunicava la sentenza –. Ha creato un pericolo seriore e concreto alle persone presenti e solo l'intervento dei pompieri ha evitato che le fiamme si propagassero». Poi la fuga «senza preoccuparsi delle conseguenze del suo agire». Da qui la condanna, come detto, a venti mesi sospesi per due anni (l’uomo è in carcere dalla metà di dicembre) e all’espulsione dal territorio elvetico per 5 anni.

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