Valle di blenio

Una ventata di modernità per l’Alpe Pertusio

Il progetto di ristrutturazione ad ampliamento prevede un investimento di 3 milioni di franchi
Così dovrebbe apparire l’Alpe Pertusio una volta ultimati gli importanti lavori di miglioria.
Spartaco De Bernardi
14.11.2020 13:01

Incastonata come una pietra preziosa nell’anfiteatro naturale dove nasce il fiume Brenno, l’Alpe Pertusio ha un bisogno impellente di infrastrutture adeguate che garantiranno una sua gestione ottimale negli anni a venire. Ne è convinto il Patriziato di Castro la cui assemblea, nell’aprile dello scorso anno, ha dato luce verde al credito di oltre 3 milioni per il progetto globale di ristrutturazione dell’alpeggio comprendente, tra l’altro, anche il rifacimento dell’acquedotto che sconfina nel canton Grigioni per sfruttare le sorgenti di proprietà dell’Abbazia benedettina di Disentis. Una spesa non indifferente per l’ente patriziale bleniese che potrà però godere di importanti aiuti pubblici, tra cui il contributo massimo cantonale di 1 milione di franchi che il Consiglio di Stato chiede al Gran Consiglio di sbloccare.

Paesaggio tutelato

Concessa in affitto per 20 anni al giovane agricoltore di Olivone Matthias Vitali che vi carica 50 vacche e 10 maiali, l’Alpe Pertusio ha un valore naturalistico di prim’ordine: si trova infatti all’interno del perimetro dell’inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale e lambisce quello dell’inventario federale delle zone palustri di particolare bellezza e d’importanza nazionale. Per poter continuare ad essere quel tassello importante dell’economia locale citato dal Consiglio di Stato nel messaggio per il contributo finanziario ha però bisogno di importanti lavori di ammodernamento e ampliamento. Ciò in modo da permettere all’alpigiano di razionalizzare il lavoro e di continuare a svolgere anche in futuro un’attività conforme alle norme igieniche tenendo alta la qualità dei prodotti caseari. Oggi l’Alpe comprende un rifugio di dimensioni ridotte, una cantina con la capienza di sole 600 forme di formaggio rispetto alle 800 prodotte in media durante la stagione, un porcile formato da tettoie ed una zona delimitata per la posa del carro di mungitura mobile. Le infrastrutture appartengono al Patriziato di Castro che dispone dei diritti d’erba per il pascolo sulle proprietà del Patriziato generale di Olivone, Campo e Largario.

Intervento mirato

Il progetto prevede un intervento mirato con l’ampliamento e la ristrutturazione totale dell’edificio esistente e la realizzazione di strutture esterne quali, ad esempio, un piazzale e uno stand di mungitura fissa. Nell’attuale edificio saranno ricavati l’alloggio del personale con cucina abitabile, due camere, il servizio igienico ed un piccolo spazio in mansarda. Verrà poi edificata una nuova costruzione destinata unicamente alla lavorazione del latte. La cantina verrà ampliata per aumentare lo stoccaggio del formaggio di 200 forme circa. Nel volume esistente si ricaverà un piccolo spaccio per la vendita diretta dei prodotti con una parete vetrata che permetterà di vedere la cantina. Sulla parte est della nuova costruzione vi sarà lo spazio per il carro di mungitura mobile con collegamento diretto alla caldaia per la lavorazione del latte. Nella parte centrale sarà infine creata una piccola costruzione destinata a ricovero per 10 maiali.

Tra spese e sussidi

Il preventivo di spesa per questi interventi ammonta a 1,76 milioni di franchi ai quali vanno aggiunti 230.000 franchi per la sistemazione e, in parte, per la realizzazione di un nuovo tracciato della pista d’accesso, 371.000 franchi per il risanamento dell’acquedotto e 650.000 franchi per l’elettrificazione dell’alpeggio oggi garantita da un generatore diesel e d un pannello fotovoltaico. In totale la spesa preventivata è, come detto, di oltre 3 milioni di franchi. Oltre al contributo di 1 milione di franchi sul quale dovrà pronunciarsi prossimamente il Gran Consiglio, il piano finanziario prevede altri aiuti di enti pubblici e privati per un totale di 2,4 milioni. L’importo a carico del Patriziato di Castro ammonta dunque a poco più di 600.000 franchi.