Il caso

Uno, due, tre: altro lifting allo stadio

Bellinzona: in caso di promozione dell'ACB si dovrà di nuovo mettere mano al Comunale per la terza volta in quindici anni – Il Programma d'azione prevede l'impianto solo e soltanto lì
Alan Del Don
04.10.2022 06:00

Fa specie, eccome, parlare di nuovo stadio quando domenica al Comunale non c’erano nemmeno 900 spettatori. Mai così pochi dal ritorno in Challenge League dell’Associazione calcio Bellinzona (ACB). Qualcosa fra la tifoseria e l’attuale dirigenza si è rotto, come testimoniano lo striscione esposto nella gradinata sud prima della partita contro lo Sciaffusa e, soprattutto, il duro comunicato dei Boys nei confronti della gestione del patron Pablo Bentancur. Il quale, alla pari del Comune proprietario dell’impianto inaugurato nel 1947, fra i mille pensieri ha anche quello delle infrastrutture da mettere a disposizione della squadra allenata da mister Baldo Raineri. L’ipotesi di un moderno rettangolo verde nel futuro quartiere che sorgerà al posto delle Officine, lanciata venerdì su queste colonne dall’ex sindaco Brenno Martignoni Polti, piace a buona parte del popolo granata ma decisamente meno al Municipio.

Fra sogni e realtà

Vediamo perché. In primo luogo in quanto il Piano particolareggiato dell’innovativo comparto prevede altri contenuti rispetto a quelli sportivi, benché il progetto sia tuttora sul tavolo dell’Esecutivo che sta preparando il messaggio da sottoporre al Consiglio comunale. Quindi, sulla carta, di vincolante allo stato attuale c’è sì qualcosa (come il Parco dell’innovazione e i contenuti formativi, sociali, culturali, residenziali e commerciali) ma non tutto. Difficilmente, in ogni modo, Città e Cantone cambieranno idea sull’impostazione da dare all’ambizioso progetto. Questo già lo sapevamo. L’eventualità di costruire lo stadio lì dove da oltre un secolo sorge lo stabilimento industriale aveva l’obiettivo di stimolare un dibattito pubblico.

Che infatti c’è stato. Perché la Swiss Football League (SFL) è stata categorica: il Comunale, così com’è, non può ospitare partite di Super League. Come uscire dall’impasse? Con un ulteriore restyling della vetusta struttura - dopo gli importanti interventi del 2008 e del 2019 e quello marginale della scorsa fine di primavera (con l’edificazione della torretta, sul lato sud, per le riprese televisive e l’allargamento di una via di fuga) - sulla falsariga di quanto fatto questa estate dal Winterthur alla Schützenwiese. Un investimento di 1,5 milioni di franchi per ridurre di mille spettatori la capienza dell’impianto per questioni di sicurezza, oggi pari a 8.400 (di cui 800 nel settore ospiti).

Preservata l’attuale vocazione

Nel Programma d’azione comunale, che delinea la Bellinzona del 2040, per il comparto del Comunale si prevede «una promozione attiva dell’edificazione» e un riordino urbanistico preservando, tuttavia, l’attuale vocazione sportiva e per lo svago dell’area. I tre team interdisciplinari non hanno individuato né la necessità né una possibile ubicazione per un’eventuale infrastruttura da realizzare altrove. Ciò significa che si procederà al risanamento a tappe del Comunale con la creazione, in particolare, di due tribune coperte, come peraltro auspicato (per la gradinata sud e per quella verso Daro) dall’interpellanza presentata dal gruppo Verdi-FA-MPS.

Uno scenario che il capodicastero Finanze, economia e sport Fabio Käppeli non aveva escluso a priori. Parallelamente, in merito alla gestione, il Municipio ha l’obiettivo di contenere determinati costi imposti dalla SFL. Altri spunti, chissà, potrebbero giungere pure dal masterplan in fase di elaborazione da parte della SUPSI sulle infrastrutture sportive (quelle principali e quelle accessorie).

«Esigiamo serietà e rispetto»

Detto del cantiere stadio, un’altra questione da risolvere al più presto è la frattura creatasi fra i Bellinzona Boys (si veda il CdT di ieri) ed il numero uno a tutti gli effetti dell’ACB, ossia Pablo Bentancur. Che ci sta mettendo passione, soldi e conoscenze per riportare in alto il sodalizio granata, ma questo sembra non bastare. «Esigiamo chiarezza, serietà e rispetto», afferma lo zoccolo duro della tifoseria. Anche molti fans «comuni» non si riconoscono più nel club, come emerge dalle telefonate che riceviamo in redazione e dalle persone che si incontrano in città. Occorre agire prima che la frattura diventi insanabile. La piazza della capitale ti sa dare tutto, ma pretende altrettanto.

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