«Un’orchestra unita» per rafforzare il PS

Tanto entusiasmo e una certezza: per essere veramente incisivi e per portare un vero cambiamento in Ticino (verso una società più giusta) non bastano le buone idee, servono anche i numeri. O meglio, servono più seggi in Parlamento.
Una certezza ribadita più volte questo pomeriggio durante il Congresso del Partito socialista (PS), tenutosi alla Sala Aragonite di Manno, dove è stata presentata ufficialmente la lista dei 90 candidati in corsa per il Gran Consiglio e dove i socialisti hanno lanciato la campagna elettorale in vista dell’appuntamento con le urne del due aprile. Una lista che, per usare le parole della presidente del Legislativo cantonale, Gina La Mantia, dovrà essere «un’orchestra con 90 voci dalla tonalità differente che insieme formano una musica coerente e forte», per presentare alla popolazione «un progetto per una società più inclusiva, più paritaria e più attenta alle future generazioni».
Gli obiettivi di oggi e di domani
La campagna elettorale dei socialisti, come sottolineato dal co-presidente Fabrizio Sirica, verrà costruita in antitesi a quella del fronte borghese. «Non c’è da scegliere tra una sfilza di partiti, ma tra due visioni», ossia tra quella dei progressisti, del PS, e quella delle politiche liberiste del fronte borghese che «altro non fanno che ridistribuire la ricchezza verso l’alto e non verso tutti».
E proprio per opporsi a queste politiche «l’obiettivo è di aumentare i seggi in Gran Consiglio. Ma non come obiettivo fine a sé stesso, bensì per essere più efficaci nelle importanti battaglie della prossima legislatura». Già, perché come rimarcato dallo stesso Sirica, «i prossimi quattro anni saranno durissimi. Saranno anni in cui dovremo opporci ai tagli» alla spesa pubblica. Un’opposizione che però dovrà essere costruttiva: «Non dovremo solo dire di no, ma continuare a proporre una visione diversa, a spiegare che può esserci un Ticino diverso, più giusto dal punto di vista sociale e ambientale». E per «per portare avanti queste battaglie politiche, è importante che ci sia un PS forte. Un nostro indebolimento, la frammentazione della sinistra, non farebbe altro che indebolire tutti». In questo senso Sirica si è dunque rallegrato delle alleanze costruite in vista delle elezioni cantonali: quella con i Verdi per il Consiglio di Stato e quella con il Forum alternativo, che nella lista per il Gran Consiglio presenterà otto suoi candidati.


E di alleanze ha parlato anche la co-presidente Laura Riget. Coalizioni che non dovranno fermarsi al prossimo appuntamento con le urne. «È un progetto politico che va al di là degli steccati di partito», fatto per portare avanti «battaglie comuni, al posto della sterile concorrenza (ndr. interna) che giova unicamente alla destra». Alleanze che quindi, in sintesi, guardano al lungo termine. Già, perché se concretamente l’obiettivo a corto termine «è conquistare almeno un seggio in più in Gran Consiglio», con questo progetto politico il PS «vuole diventare la seconda forza politica del cantone e raggiungere a medio e lungo termine l’obiettivo del secondo seggio in Governo». Obiettivi che, ha ammesso candidamente Riget, «verosimilmente non raggiungeremo a questa tornata. Ma ciò non ci deve demoralizzare. Anzi, deve spingerci a impegnarci di più». E guardando alle elezioni di aprile, anche Riget ha ribadito che «il risultato in Gran Consiglio sarà estremamente importante».
Una lista diversificata
Detto delle considerazioni più di carattere politico, durante il Congresso è stata pure presentata la lista dei 90 candidati. Una lista che, come spiegato da Sirica, è stata pensata per essere rappresentativa di tutte le regioni, ma anche paritaria, inclusiva e giovane. Non a caso, le donne presenti in lista sono in leggera maggioranza (46 a 44) e le candidature sotto i 35 anni sono 31.
Durante il Congresso, inoltre, sono stati ringraziati e salutati i quattro deputati uscenti che non si ripresenteranno a questa tornata: Anna Biscossa, Daniela Pugno Ghirlanda, Carlo Lepori e Raoul Ghisletta.
La piattaforma
Ma, oltre agli obiettivi e ai candidati, oggi si è parlato a lungo anche dei temi sui quali il partito intende puntare in questa campagna e nella prossima legislatura. La piattaforma 2023-2027 (approvata dal Congresso all’unanimità) si concentra su quattro macro temi: una sanità e una socialità accessibili; un lavoro dignitoso che non produca precariato; un ambiente e un territorio vivibili e infine una formazione di qualità. A questo proposito, ad esempio, sono state ricordate due iniziative popolari: quella per un salario minimo da 4 mila franchi al mese e quella per far sì che l’impatto dei costi delle casse malati non possa superare il 10% del reddito disponibile.