Uxoricida di Ascona, contestato l'assassinio

ASCONA - Non andrà tanto presto alla sbarra il 55.enne di origine macedone che il 23 giugno dell'anno scorso uccise con diversi colpi di pistola la moglie, 35.enne, in fondo alla rampa d'accesso di un supermercato di Ascona. Come riferisce la RSI, il Tribunale penale, presieduto dal giudice Mauro Ermani, negli scorsi giorni ha rispedito l'incarto sulla scrivania del Procuratore pubblico Antonio Perugini che in marzo, con un decreto d'accusa, aveva rinviato a giudizio l'uomo con l'accusa di assassinio. Ma il reato più grave dell'ordinamento penale presuppone scopo, movente o modalità particolarmente gravi. Nell'atto d'accusa, riferisce la RSI, Perugini li elenca tutti e tre, senza però indicare perché scopo e movente sarebbero di estrema gravità. La Corte aveva segnalato queste carenze al magistrato, che però non ha integrato l'atto d'accusa. Da qui la decisione di rinviare il dossier al mittente per permettergli di precisare i punti in questione. Il Tribunale ha inoltre invitato il procuratore a valutare l'eventualità di una perizia psichiatrica sull'imputato, cosa che finora Perugini non ha ritenuto necessaria, considerando premeditato il gesto dell'uxoricida.