La pandemia

Vaccini, il richiamo diventerà routine

Al via martedì prossimo la nuova campagna di somministrazione, le iscrizioni sono già possibili - Riaprono i sei maxi centri e si potrà contare anche su 120 tra farmacie e studi medici - Il richiamo, raccomandato soprattutto per over 65 e persone fragili, è aperto a tutti
© CdT/Chiara Zocchetti
Martina Salvini
04.10.2022 21:30

Quasi due anni dopo, ci risiamo. Martedì prossimo, 11 ottobre, si rimetterà in moto la macchina organizzativa per vaccinare i ticinesi. «Non siamo all’inizio di una nuova fase, ma di una nuova campagna di vaccinazione, ‘‘stagionale’’», ha detto il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini. Vediamo quindi a chi è raccomandata la somministrazione e come funzionerà il dispositivo cantonale.

1. La settimana prossima partirà la nuova campagna vaccinale, ma «il contesto, ora, è cambiato», ha detto Zanini. Perché?

La premessa è chiara: il prossimo inverno dobbiamo attenderci un nuovo aumento dei contagi. Anzi, stando ai dati, il virus è già tornato a circolare in maniera consistente (si veda l’articolo in basso). Ma «il contesto, adesso, è completamente diverso», ha chiarito il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. E questo perché il 97% della popolazione possiede già anticorpi contro il coronavirus, grazie alla vaccinazione o dopo aver contratto la malattia. Insomma, «rispetto a due anni fa siamo tutti più protetti». Non solo. A nostro favore gioca anche un altro aspetto: «Le nuove varianti dominanti sono meno virulente, meno aggressive. Quindi ci danno meno problemi». Nonostante ciò, «per le persone più vulnerabili il rischio di un decorso grave resta elevato». Di qui, la necessità di una nuova campagna vaccinale. Una campagna di vaccinazione «stagionale», come l’ha definita Zanini: «Tutto fa supporre che almeno per qualche anno occorrerà fare un richiamo durante il periodo invernale. Per questa volta dovremo ancora ricorrere a mezzi straordinari, ma in futuro - il più presto possibile - la vaccinazione dovrà entrare nel sistema ordinario. Sarà quindi somministrato in farmacia o dal medico, e con un prodotto non più gestito dallo Stato, ma dal mercato».

2. Per chi è raccomandata la vaccinazione?

Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica e la Commissione federale delle vaccinazioni, il nuovo richiamo è fortemente raccomandato per le persone particolarmente vulnerabili a causa dell’età (gli over 65) o delle malattie croniche, per le donne in gravidanza o in allattamento. Raccomandazione «significativa» anche per il personale sanitario e per chi è regolarmente in contatto con persone a rischio. Le iscrizioni, però, sono aperte fin d’ora anche per l’intera popolazione sopra i 16 anni. «Al di sotto di questa età, invece, la vaccinazione non è raccomandata», ha evidenziato il farmacista cantonale.

3. Quali vaccini saranno utilizzati?

Verranno somministrati i vaccini bivalenti - mirati per contrastare sia il ceppo originale del virus, quello di Wuhan, sia la variante BA.1 di Omicron - di Moderna e di Pfizer. Per ora, però, solo Moderna ha ottenuto l’omologazione da Swissmedic, quella di Pfizer è attesa nelle prossime settimane. In alternativa, il richiamo può essere fatto con il vaccino proteico Nuvaxovid, che rappresenta «un’alternativa interessante».

4. Quante dosi di vaccino bivalente abbiamo a disposizione in Ticino?

In deposito, ha detto Zanini, ci sono già 49.920 dosi di Moderna bivalente. Altre 25.900 dovrebbero arrivare domani. Come detto, per avere a disposizione il vaccino di Pfizer occorrerà attendere l’omologazione di Swissmedic.

5. Ma i vaccini possono essere «mischiati»? Ad esempio, se nelle precedenti vaccinazioni ci è stato somministrato Pfizer, ora si può ricevere Moderna?

Assolutamente sì. «È irrilevante quale vaccino è stato somministrato nella vaccinazione di base», ha chiarito Zanini. «Chi ha ricevuto Moderna può vaccinarsi ancora con Moderna oppure con Pfizer. Allo stesso modo, chi ha ricevuto Pfizer può vaccinarsi con lo stesso vaccino oppure con Moderna».

6. E per quanto riguarda gli effetti collaterali?

«I dati a disposizione indicano che la tollerabilità del vaccino bivalente è paragonabile a quella del primo richiamo, ossia molto buona», ha evidenziato il farmacista cantonale, che ha tenuto anche a smentire «una bufala» sui decessi. «Ci si attende un morto ogni 5 milioni di dosi somministrate», ha detto Zanini, ricordando che «Swissmedic ha registrato 224 decessi nei giorni immediatamente seguenti alla vaccinazione, ma analizzando questi dati in maniera approfondita è emerso che vi erano altre cause più probabili che potevano spiegare il decesso del paziente».

7. Veniamo al dispositivo cantonale. Dove potremo farci vaccinare?

«La macchina organizzativa si è mossa già durante l’estate», ha ricordato Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione. Il dispositivo «è ancora una volta flessibile, capillare sul territorio e modulabile». Almeno inizialmente, rimarrà in funzione un mese, «poi verrà adattato in base all’evoluzione della situazione e alla richiesta». Da martedì, quindi, verranno riaperti i centri vaccinali. Saranno sei: a Biasca (via dei Borradori 17), Ascona (via Franschini 5), Quartino (via in Paes 85), Tesserete (via alla Chiesa), Lugano Besso (via Soldino 9) e Mendrisio (Mercato coperto). È già possibile prenotare un appuntamento sulla piattaforma online.

8. È possibile farsi vaccinare anche negli studi medici e nelle farmacie?

Sì, a disposizione ci sono 49 studi medici e 71 farmacie (l’elenco completo è disponibile sul sito www.ti.ch/vaccinazione) ed è sufficiente chiamare direttamente le strutture per prenotare. Attenzione, però: nelle farmacie verranno vaccinate unicamente le persone fino a 75 anni. Gli over 75 potranno invece rivolgersi agli studi medici o ai centri cantonali. Torna anche la vaccinazione «on the road» che farà tappa in diverse località del cantone.

9. Ora, come detto, inizia una nuova campagna. Ma che bilancio si può tracciare della precedente?

A dare qualche cifra ci ha pensato il farmacista cantonale. «In 21 mesi sono state somministrate 684.888 dosi, e il vaccino è stato offerto in 429 luoghi diversi, cercando quindi di essere il più capillari possibile». Finora, inoltre, sono state poco più di mille le fiale inutilizzate, pari a 9.535 dosi (1,39%). «Una cifra accettabile», ha commentato Zanini. Quasi 259 mila persone hanno ricevuto almeno una dose. «Il tasso di vaccinazione tra i gruppi a rischio - ha sottolineato Zanini - è impressionante: tra gli over 65 è al 92,6%». Secondo uno studio di Avenir Suisse, poi, il Ticino è stato il Cantone più rapido nel garantire la protezione delle fasce più a rischio: «E questa è la nostra maggiore soddisfazione».

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