«Vaffa» sotto al tricolore italiano: automobilista ticinese identificato a Varese

Ha allungato l’occhio proprio mentre stava entrando per fare la spesa, a Varese: SUV grigio metallizzato parcheggiato negli stalli di colore giallo, all’ingresso dell'Iper, targa ticinese, adesivo tricolore in bella vista appiccicato nella parte posteriore dell’auto, con una scritta. Si è avvicinato, e ha letto bene: il più famoso insulto all’italiana, noto in tutto il mondo. Quel «vaffa….» che l’ha mandato su tutte le furie proprio perché accostato alla bandiera del Belpaese. Così, il cittadino varesino indignato ha chiamato i Carabinieri per segnalare il fatto, e una pattuglia del nucleo operativo radiomobile è arrivata sul posto per aspettare l’automobilista, poi identificato, e chiedergli conto dello sticker.
È successo a Varese al parcheggio del centro commerciale Belforte il 15 giugno scorso. L’automobilista ticinese (la targa è di Mendrisio) ha fatto sapere che non era sua intenzione offendere chicchessia. A quanto pare, ciò che è avvenuto non avrà conseguenze sul piano della legge anche se il codice penale italiano prevede sanzioni per il «vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato»: in particolare, è prevista una multa da mille a 5 mila euro.