Vaglio, un'azienda agricola speciale

La Fonte festeggia trent'anni - Dalle serre all'allevamento di conigli fino all'atelier di falegnameria, sono molte le attività che impegnano i 26 utenti e gli operatori.
Red. Online
08.04.2016 05:26

VAGLIO - Verdure e insalate, piante aromatiche e fiori da giardino stanno germogliando nelle serre e fra poco saranno pronti per essere venduti nei mercati o ai clienti che arrivano dai dintorni. La primavera è sempre un momento importante per l'Azienda agricola protetta Fonte 4 di Vaglio, ma quest'anno lo è ancora di più, perché la struttura festeggia il suo trentesimo anniversario. La significativa ricorrenza sarà sottolineata sabato 16 aprile con una festa privata per utenti, famigliari, collaboratori e amici del Lions Club Lugano, proprietario del terreno e della struttura.Oggi a Vaglio lavorano 26 utenti maggiorenni in invalidità (con disturbi mentali leggeri o patologie psichiatriche non gravi), affiancati da 6 operatori e qualche stagista. Sono molti i prodotti e i servizi realizzati durante tutto l'anno nell'ambito del programma che abbina il lavoro contrattualizzato a un progetto di presa a carico individuale di ciascun utente. Tra questi: piante e fiori, allevamento di conigli, polli e maiali, uova, legna da ardere, lavori di falegnameria (produzione e restauro), vari prodotti alimentari tra cui l'ormai celebre succo di mele. Da circa due anni la Fondazione La Fonte ha rilevato anche la bottega di Sala Capriasca, dove sono venduti i prodotti dell'azienda oltre a quelli del territorio.La dimensione odierna dell'azienda è il risultato di molti anni di lavoro. Tutto è cominciato nel 1986 quando la Fondazione Lions Club Lugano ha acquistato i terreni a Vaglio, dandoli in gestione alla Fonte. La prima sede occupava una decina di utenti e comprendeva in un unico edificio l'allevamento, un piccolo atelier di falegnameria, una cucina la mensa e gli uffici. All'esterno i terreni coltivati inizialmente con agricoltura biologica, poi abbandonata perché all'epoca non ancora richiesta dal mercato. Negli anni la struttura si è gradualmente ampliata per rispondere a nuove esigenze. Nel 2005, grazie al sostegno economico del Lions, sono stati creati il laboratorio per prodotti agroalimentari, il negozio per la vendita diretta, un nuovo capannone per attrezzi e veicoli agricoli, oltre al rinnovo e ampliamento della falegnameria, all'acquisto di nuovo terreno da coltivare e alla creazione del giardino delle erbe aromatiche in collaborazione con l'Ente regionale Valli di Lugano e UNITAS. Negli anni seguenti sono poi arrivati la serra riscaldata e il vigneto.Il 2006 segna un importante cambiamento: «È venuta a mancare la copertura del deficit da parte del Cantone - ha spiegato ieri Mirko Scherler, coordinatore delle strutture della Fondazione - così abbiamo dovuto ridurre i salari sociali degli utenti ma soprattutto coprire i costi di produzione con la vendita». La struttura agricola non è quindi un laboratorio occupazionale ma un'azienda a carattere sociale. «Dobbiamo considerare la dimensione economica, ma gli aspetti umani e relazionali restano l'aspetto più importante» ricorda Scherler. Il lavoro in gruppo e a contatto con la natura assume infatti anche una valenza terapeutica.

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