Identità

Val Mara e Basso Ceresio: un po’ sbroja, un po’ momò

Bissone, Melano, Maroggia, Arogno, Rovio e Brusino fanno parte del Distretto di Lugano, ma da anni si affidano a Mendrisio per quasi tutti i servizi: dalla polizia alle ambulanze passando per l’ente turistico e quello di sviluppo - Anacronismo o logica storico-territoriale?
John Robbiani
18.01.2020 06:00

Lunedì i Consigli comunali di Bissone, Melano, Maroggia, Rovio e Arogno si esprimeranno sulla proposta di aggregazione, che prevede la creazione di un grande Comune in grado di unire Basso Ceresio e Val Mara. Una regione che è una sorta di «zona cuscinetto» tra Luganese e Mendrisiotto. Una «terra di mezzo». Ma, appunto, gli abitanti si sentono più momò o più sbroja? Lo ammettiamo, non è probabilmente la domanda più importante da porre in questo momento, ma le risposte che abbiamo ottenuto dai sindaci sono interessanti. Perché, alla fine, sotto sotto si parla di identità. La premessa è semplice: Bissone, Melano, Maroggia, Rovio, Arogno e Brusino fanno parte del Distretto di Lugano, ma da anni per la maggior parte dei loro servizi si rivolgono al Mendrisiotto. Polizia, ambulanze (non Bissone, servita dalla Croce Verde di Lugano), scuole medie (tutti - di nuovo - a parte Bissone, che si appoggia a Barbengo), ente turistico, ente regionale di sviluppo, Commissione regionale dei trasporti. Sono Comuni del Luganese, sì, ma il circondario di tassazione è quello di Mendrisio. Oggi ha dunque ancora senso questa suddivisione territoriale? Gianfranco Poli, sindaco di Brusino Arsizio, non ha dubbi: «Quelli della mia generazione si sentono luganesissimi, anche se Brusino confina con il Luganese solo attraverso il lago. Tutti abbiamo studiato a Lugano (ci andavamo in battello) o al don Bosco di Maroggia. Conosciamo le strade di Lugano ma non quelle di Mendrisio. Questo anche perché fino agli anni Settanta non c’era neppure l’autopostale che ci arrivava. È stata mia madre, quando era sindaca, a farla introdurre». Una «luganesitudine» che Brusino ha espresso ufficialmente nel 2015 quando, commentando il Piano cantonale delle aggregazioni, spiegò di preferire una fusione tra i Comuni a sud del ponte diga per salvaguardare l’identità lacustre.

Un ponte che unisce e divide
«Credo che quello del Distretto d’appartenenza - spiega il sindaco Andrea Incerti - sia l’ultimo dei problemi che abbiamo a Bissone, però effettivamente a volte capita di dover spiegare alle persone che facciamo parte del Luganese e non del Mendrisiotto. E fino a quando non vanno a controllare in Internet non ci credono». Per la maggioranza dei bissonesi il ponte-diga sembra comunque più rappresentare una collegamento con il Luganese che non una divisione da esso.

«Un piccolo Liechtenstein»
«Noi di Maroggia - ci spiega il sindaco Jean-Claude Binaghi - siamo abituati a questa situazione. Personalmente mi sento un po’ più legato al Mendrisiotto, però seguo l’Hockey Club Lugano (nel Mendrisiotto la maggioranza è invece biancoblù, ndr). Dunque non sono un vero momò, ma neanche un vero luganese. Esiste, in realtà, un’identità tutta nostra». E il sindaco, scherzando, aggiunge: «Il Basso Ceresio è un po’ come un piccolo Liechtenstein». Ma la questione dell’identità comune è un aspetto sottolineato da più parti, soprattutto in Val Mara. Lo conferma Riccardo Costantini, sindaco di Rovio. «Abbiamo una nostra identità ed è anche per questo che il progetto aggregativo ha perfettamente senso». Anche per Costantini quello dell’appartenenza distrettuale è in realtà un non problema. «Non bisogna dimenticare che la maggior parte dei servizi vengono oramai svolti in Comune». «Difficile rispondere. Io lavoro nel Mendrisiotto - ci spiega invece il sindaco di Melano Daniele Maffei - e dunque mi sento forse un po’ più momò. Ma immagino che per chi lavora nel Luganese sia diverso. Non credo ci sia un vero problema di appartenenza, che comunque non riuscirei neanche a definire. Io per esempi ho fatto il ginnasio a Mendrisio e il liceo a Lugano». Rieccoci dunque al solito punto. Un po’ momò e un po’ sbroja. O nessuno dei due. «Abbiamo una nostra identità, pur condividendo molti servizi con il Mendrisiotto. L’ente turistico per esempio». Ed ecco la stoccata. «Anche se non ci ha fatto piacere scoprire che si sono dimenticati del Basso Ceresio nel loro logo».

Fusione (mancata) con la Città
Anche il sindaco di Arogno Corrado Sartori sottolinea l’esistenza di un’identità comune in Val Mara e, in generale, nel Basso Ceresio. «Anche se - ricorda - c’è stato un momento in cui eravamo in trattativa con Lugano per aggregarci con loro». Con Lugano? Come? Erano i tempi di Giudici, e la continuità territoriale era garantita dal fatto che Arogno confina con Caprino. «La nostra - continua Sartori - è comunque sempre stata una zona un po’ ibrida. Per lavoro siamo probabilmente più legati al Luganese. Mendrisio invece è più facilmente raggiungibile, soprattutto visti i problemi di traffico che ci sono verso Lugano». Un dubbio che abbiamo avuto anche noi al CdT. Dove mettere questo articolo? Nella sezione del Luganese o del Mendrisiotto?