Valle Verzasca, non si arresta il calo della popolazione

La tendenza negativa che in Valle Verzasca si registra ormai da un paio di decenni trova conferma anche nei dati più recenti. A fine 2022 la popolazione residente nel Comune aggregato era composta da 785 persone, 14 in meno rispetto al 2021(799) e 35 in meno nel confronto con il dato relativo al 2020 (820). Queste cifre sono riportate nella risposta data qualche tempo fa dal Municipio all’interpellanza scritta presentata da tre rappresentanti del Gruppo Verzasca 2020. Risposta che ora è stata pubblicata sul sito online del Comune. Nel 2021, rileva il sindaco Ivo Bordoli a nome dell’Esecutivo verzaschese, a fronte di 43 partenze si erano registrati 25 arrivi con un saldo negativo di 18 abitanti; l’anno scorso il saldo negativo è stato più contenuto (-4), dato che le partenze sono state 24 e gli arrivi 20.
Investimenti mirati
Invertire questa tendenza sarà «un’ardua battaglia», rileva ancora Bordoli, ricordando ad ogni modo che, malgrado i ristretti margini di manovra dettati dalla situazione economica, la strategia politica del Municipio è incentrata proprio sul freno al calo demografico. Strategia che mira a sostenere ed avviare investimenti orientati allo sviluppo di alcuni servizi e prestazioni a favore della cittadinanza. In questo ambito si cita il progetto del nuovo negozio Coop a Brione (il credito di costruzione dell’edificio che ospiterà il punto vendita sarà discusso dal Legislativo il prossimo 6 novembre), nonché il mantenimento delle due sezioni della Scuola elementare grazie ad una collaborazione con il Comune di Gordola.
Da vacanzieri a residenti
Oltre ad un’eventuale estensione delle zone edificabili, ora come ora difficile da prevedere, i firmatari dell’interpellanza scritta suggerivano di valutare la possibilità di attirare in valle contribuenti facoltosi. «Allo stato attuale il Municipio non ha promosso nessuna strategia particolare per attrarre nuovi contribuenti benestanti, anche perché una politica di questo genere implica generalmente svariate dinamiche che non sono necessariamente associate al “pagar meno imposte”», rileva il sindaco. I fattori che inducono un contribuente a trasferire il proprio domicilio fiscale in un determinato Comune sono infatti più d’uno: dai servizi digitali che vi può trovare, ai trasporti fino alle infrastrutture, oltre ovviamente a quelli finanziari. In questo senso, operando con i servizi attualmente messi a disposizione in valle, l’Esecutivo di Verzasca non esclude di ampliare gli spazi per il co-working già presente a Brione dove riscuote un buon successo. Si potrà inoltre valutare di percorrere la strada dei contatti selezionati con alcuni contribuenti potenzialmente facoltosi che possiedono una casa di vacanza in Verzasca. E questo per capire se vi siano delle possibilità «di un loro passaggio fiscale nel nostro Comune o quantomeno renderli parte attiva finanziaria di qualche investimento culturale, sociale o sportivo. Siamo consapevoli che si tratta di una esercizio molto difficile, dal momento che non abbiamo da offrire una contropartita economica se non dei valori d’attaccamento al nostro comprensorio».