Vandali in azione sul Basodino: distrutti croci, Madonna e libro di vetta

«Se pensate di andare al Basodino, scordatevi di trovare la Madonnina, il libro di vetta, la gamella, le due croci e le bandierine. È tutto talmente diverso da sembrare un'altra vetta». Il messaggio è stato postato su Facebook nel gruppo «Escursioni e capanne del Canton Ticino» da Letizia Cislini, che è salite in vetta nel fine settimana. Anche l'amministratore del gruppo ha condiviso un'altra testimonianza simile, aggiungendo un commento personale: «Chi sia il fenomeno di tale bravata non è dato saperlo. In ogni caso gesti veramente assurdi e senza senso».
Roberto Iori, responsabile della Capanna Basodino (di proprietà del CAS Locarno), conferma l'atto vandalico, avvenuto «qualche settimana fa». Difficile stabilire esattamente quando. «Hanno rotto la Madonnina, buttato giù la croce, strappato il libro di vetta. È successo molto probabilmente la mattina presto».
Il presidente del Patriziato di Bignasco, Diego Togni, ci spiega di avere segnalato il caso in Polizia a Cevio. «Ma non essendo in possesso delle foto degli oggetti distrutti, non è stato per ora possibile proseguire con la denuncia».
Togni, così come Iori, è amareggiato: «È scandaloso che bisogna salire a 3.277 metri e mettersi a distruggere tutto. E la cosa peggiore è che, purtroppo, sarà praticamente impossibile identificare i responsabili».
Quanto accaduto sarà discusso dal Patriziato durante il prossimo incontro. Anche per capire se e come sostituire almeno la croce.
Episodi simili in Italia
Simili episodi di vandalismo sono stati segnalati negli ultimi mesi anche in diverse zone dell'Ossola dal CAI (Club alpino italiano) raggruppamento sezioni Est Monterosa. A inizio luglio il libro di vetta del bivacco delle guide «Beniamino Farello», situato nella zona delle Caldaie, all’alpe Veglia, a oltre 2.000 metri, era stato bruciato e abbandonato. Un episodio analogo si è verificato anche sulla vetta del Pizzo Pioltone (2.612 m), in alta Valle Bognanco, dove il libro di vetta è stato completamente tagliuzzato. Nei mesi scorsi, anche la croce di vetta del Pizzo Tignaga era stata danneggiata. Sul Monte Tagliaferro (2.964 m), tra la Valsesia e la Val Sermenza, la Madonnina è stata divelta, la lapide commemorativa è stata danneggiata e la custodia del libro di vetta resa inutilizzabile. Un atto vandalico ha colpito anche la Madonnina del valsesiano Monte Bo (2071 m). «Ci troviamo di fronte a gesti incomprensibili e gravemente lesivi della comunità degli uomini di montagna e del patrimonio condiviso di tutti gli amanti delle terre alte», il messaggio del CAI. «Riteniamo fondamentale informare e sensibilizzare l’intera comunità degli appassionati di montagna affinché, grazie alla collaborazione di tutti, sia possibile identificare e fermare i responsabili di questi atti vandalici».