Restauro

Vecchia passerella da ringiovanire al bagno pubblico di Bellinzona

Lavori dopo 48 anni di servizio per la caratteristica opera progettata dall’architetto Galfetti: è un bene protetto che richiede un’attenzione particolare – Guarda la gallery con il cantiere e le foto d’epoca
Il municipale Christian Paglia sul cantiere del restauro della passerella al Bagno pubblico di Bellinzona. (Foto Reguzzi)
Simone Berti
13.05.2019 06:00

BELLINZONA - «Siamo partiti accettando un dato di fatto: essendo un bene protetto, grandi elementi innovativi non sono permessi, ma a opera conclusa sarà un bel vedere». Il municipale Christian Paglia da anni si occupa tra le altre cose del bagno pubblico cittadino, un dossier assai complesso. Il motivo l’abbiamo subito evocato: come noto le piscine di Bellinzona sono un bene che per il suo valore storico-culturale deve essere mantenuto nella sua versione originale. E stiamo parlando di forme, materiali, disposizioni. Tutto, insomma. Da lì le difficoltà nel progettare (e poi concretizzare) gli ammodernamenti necessari dopo quasi 50 anni di onorata carriera: i primi tuffi datano 1970. Ne sa qualcosa la passerella, uno degli elementi più caratteristici, se non il più caratteristico, del bagno pubblico e della città.

Il suo restauro da quasi 3 milioni di franchi è nella fase esecutiva proprio in questi giorni, e i lavori si protrarranno ancora fino all’autunno, per poi terminare a inizio 2020 dopo la pausa invernale. Il manufatto tanto caro agli aficionados del lido bellinzonese (meno alle tante mamme che si lamentano per la sua scarsa funzionalità, con quei 450 metri da percorrere con tanto di passeggini e accessori vari prima di potersi rilassare al sole) rimarrà dunque chiuso per questa stagione, al via sabato prossimo, 18 maggio. Gli utenti potranno accedere tramite un’entrata provvisorio da via Brunari, accanto alla pista di pattinaggio: lì ci sarà una cassa pure provvisoria. Nel frattempo la passerella potrà dunque farsi bella, o meglio farsi un lifting, perché come detto la sua forma rimarrà tale e quale.

Era stata immaginata negli anni Sessanta dai vincitori del concorso pubblico, e ancora oggi l’architetto Aurelio Galfetti, autore del progetto insieme ai colleghi Flora Ruchat-Roncati e Ivo Trümpy, ricorda come sia nata quella struttura. Quel percorso in calcestruzzo sospeso a sei metri dal suolo intendeva collegare il fiume alla città, superando la cesura creata dalla strada cantonale. L’ispirazione era giunta «dalle grandi e utopiche visioni di Le Corbusier con il viadotto abitato immaginato per la sistemazione di Algeri», come l’architetto ha spiegato in un articolo. Per gli utenti della grande Bellinzona da 40.000 abitanti allora uniti solo geograficamente, quella passerella avrebbe permesso una sorta di promenade, una sfilata, prima di abbandonarsi ai bagni (di sole e non).

Quella del percorso fu un’idea fissa di Galfetti, che infatti la ripropose su scale diverse, ad esempio per la ristrutturazione della collina di Castelgrande. Quella passerella rimane e rimarrà, e proprio con il municipale responsabile abbiamo visitato il cantiere. «È vero, i vincoli ci hanno creato non pochi grattacapi, con elementi anche minuscoli che devono essere mantenuti facendo allungare sia le trattative con tutti gli attori coinvolti che i lavori» ci ha spiegato. Ad esempio piccole rifiniture del parapetto metallico, elemento su cui per altro è stato necessario adottare gli accorgimenti legati alla sicurezza. Ma tant’è.

«Ha fornito un indirizzo al comparto»
«Va detto che questa opera mastodontica ha avuto il pregio di fornire un indirizzo preciso all’intero comparto, conferendogli un carattere esclusivamente pubblico e sportivo-ricreativo» precisa Christian Paglia. La passerella dunque resiste oggi come ebbe a resistere sin da subito, mezzo secolo fa, quando il progetto venne sottoposto a un referendum poi fallito. Così come prosegue, a tappe, il restauro generale dell’opera per complessivi 11 milioni. Terminato il restauro della passerella, spazio a una nuova tappa, con il rifacimento dell’impiantistica e, molto attesa dai bagnanti, la sistemazione di docce e spogliatoi che potrebbe essere concretizzata nel 2020.

Ristorazione, mandato prolungato
Nel frattempo il lounge bar La terrazza che pure aprirà sabato prossimo insieme alle piscine, avrà un nuovo arredo già quest’anno. A gestirlo, così come la ristorazione dell’intero bagno pubblico, per il quarto anno consecutivo sarà Domenico Trunfio, a cui il Municipio ha rinnovato il mandato anche per i prossimi anni.