Il caso

Vendita di targhe, urge una riflessione: «Problema da risolvere»

Il direttore del DI Norman Gobbi: «In Ticino è possibile anche tra privati, ma da noi ha ormai raggiunto una dimensione esagerata»
© Ti-Press/Carlo Reguzzi
Nico Nonella
19.08.2021 17:12

Spetterà all’inchiesta coordinata dal procuratore generale Andrea Pagani far luce sulla vicenda della presunta compravendita illecita di targhe che ha visto coinvolto il funzionario della Sezione della circolazione, nonché consigliere comunale e presidente sezionale dell’UDC di Bellinzona (cariche dalle quali si è dimesso, ndr.), Simone Orlandi.

Nel frattempo, però, accertamenti verranno condotti anche all’interno della Sezione della circolazione stessa: «Visto quanto accaduto ho subito chiesto alla Sezione della circolazione un rapporto con le proposte per risolvere il problema della vendita delle targhe, che è possibile - così come nella grande maggioranza dei Cantoni - anche tra privati, ma che da noi ha ormai raggiunto una dimensione esagerata», ha confermato al Corriere del Ticino il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.

In Ticino, così come in altri cantoni, le targhe libere con un numero «basso» e quelle particolarmente attrattive vengono assegnate sulla base di aste elettroniche sul sito carieauktion.ti.ch. Il ricavato permette di sostenere i programmi di prevenzione «Strade sicure» e «Acque sicure». Il 3 maggio 2017 la targa «TI9» era stata battuta all’asta a Camorino per 80 mila franchi. La vendita tra privati è comunque possibile..